Parisi ha raccolto – insieme ad altri parlamentari dell’Ulivo e a Massimo Palmizio, deputato di Forza Italia, che non è poi stato ricandidato – l’appello lanciato dalla scuola e dai residenti, e si è adoperato per una soluzione alternativa. Parisi ha ottenuto la disponibilità scritta del ministro della Difesa per una collocazione nell’area ex-Staveco, ma la giunta e la maggioranza di centro-destra hanno respinto questa offerta di collaborazione. E, nascondendosi dietro l’Enel, mostrano di volere a tutti i costi che la cabina resti dov’è. Qual è il vero motivo? I progetti di villette di lusso che l’assessore Monaco vorrebbe realizzare nell’ex-Staveco, che verrebbero deprezzate dalla presenza della cabina. Ecco il punto che duole per la giunta Guazzaloca e per Tura, il candidato pseudo-civico che Berlusconi, Fini e Bossi hanno scelto per cercare di eliminare dalla scena politica un personaggio per loro molto scomodo come Parisi. Perché Arturo Parisi è il testimone di un Ulivo che sa cercare l’incontro fra donne e uomini della sinistra, cattolici e laici, un uomo serio che ha fatto il parlamentare con impegno sia sui grandi temi della politica sia mantenendo un rapporto vero con il collegio. E sono certo che gli elettori gli rinnoveranno la fiducia.