2222
10 Ottobre 2007

Santagata: taglieremo del 30 per cento le spese dei consulenti a Palazzo Chigi

Autore: C. L.
Fonte: La Repubblica

Roma – «Non vorrei
inseguire la piazza per diventare un Robespierre. Anche perché non ha fatto una
bella fine». Giulio Santagata, ministro prodiano per l´Attuazione del programma,
è assai schietto coi senatori di maggioranza convocati per illustrare il piano
di tagli ai costi della politica inserito dal governo nella Finanziaria, ora
approdata a Palazzo Madama. «Riduciamo la spesa ma senza demagogia distruttiva»
avrebbe ribadito il concetto qualche ora più tardi il vicepremier Rutelli a
Ballarò. Il governo porta avanti il suo pacchetto di misure da oltre un miliardo
di euro ma la corsa, si è capito ieri, sarà a ostacoli proprio al Senato dove i
numeri sono a dir poco risicati. Intanto, nel corso del vertice, Massimo Villone
(Sinistra democratica) ha chiarito al rappresentante dell´esecutivo che lui e il
collega Cesare Salvi presenteranno un emendamento alla Finanziaria con cui
proporranno il dimezzamento dei ministri e il tetto massimo di 50 componenti del
governo.

E poco importa che a votarlo (facendolo approvare) possa essere
l´intero centrodestra: «Allora farà prima a provvedere lo stesso Prodi, così
guadagnerà anche 10 punti in un colpo solo» attacca l´ex diessino. E se Fassino
ancora ieri difendeva la cura dimagrante in arrivo per gli enti locali (tra
l´altro il taglio del 20 per cento dei consiglieri), la capogruppo Verdi-Pdci,
Manuela Palermi, ha annunciato un blocco di misure alternative. Che sbarrerà
comunque la strada alla riduzione dei parlamentari e dei consiglieri locali che
sta tanto a cuore al governo: «Sarebbe una riduzione della rappresentanza
democratica. Gli sprechi sono nei doppi e tripli incarichi» ha protestato.
Santagata, dal canto suo, ha ricordato che nel 2008 le spese per consulenze ed
esperti saranno ridotte del 30%, grazie a una nota appena firmata dal premier
Prodi.

«Stiamo cercando di fare un´operazione di pulizia – ha spiegato – abbiamo
ereditato non so quante migliaia di consulenze nella pubblica amministrazione e
le abbiamo già fortemente ridotte, ma non vorrei inseguire la piazza per
diventare un Robespierre», appunto. Rispetto al pacchetto di tagli inserito
nella manovra, va detto, c´è già una piccola novità. È ricomparsa, nella stesura
ora in discussione nelle commissioni al Senato, il fondo di garanzia destinato
ai debiti dei partiti. Poca cosa, ammonta a 2,5 milioni. Resta intatto per ora,
invece, il taglio del 10 per cento ai rimborsi elettorali (200 milioni l´anno) a
beneficio degli stessi partiti. (c. l.)