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10 Novembre 2004

“Rutelli sbaglia, irrealistico il confronto sulla giustizia”

Autore: Luana Benini
Fonte: l'Unità

ROMA «Un tavolo di confronto con il centrodestra Francamente lo vedo irrealistico in questo momento». La responsabile giustizia dei Ds Anna Finocchiaro non condivide le osservazioni di Rutelli: «Mi sembra approssimativa la rappresentazione di un centrosinistra arroccato sulle barricate, che non vuole entrare nel merito delle questioni che riguardano la giustizia…».


Rutelli dice che bisogna cominciare a fare i riformisti per davvero, smettere di fare le barricate ed aprire una linea di dialogo con il centrodestra nel merito. Non è d’accordo?

«Stiamo facendo i riformisti da tre anni e mezzo. Nel senso che da tre anni e mezzo lavoriamo a un progetto di riforma compiuto che riguardi le grandi questioni di inefficienza e premodernità della giustizia italiana. Non mi pare che ci siamo limitati a fare le barricate».


Quando dice «stiamo lavorando» a chi si riferisce?

«Al mio partito, ai gruppi parlamentari diesse di Camera e Senato, ma anche alle moltissime proposte del centrosinistra che sono state depositate in Parlamento anche allo scopo di continuare quel processo riformatore avviato nella scorsa legislatura e che è stato interrotto proprio da questa maggioranza di centrodestra. Le nostre proposte prevalentemente non hanno avuto nessuno spazio (solo pochissime sono in discussione, come l’introduzione della cosiddetta azione di massa, o la conciliazione extragiudiziaria della lite) perché siamo stati costretti ad occuparci di volta in volta delle tante questioni che il centrodestra ha acceso trascurando i problemi della funzionalità, dell’efficienza e dell’autorevolezza della giustizia italiana».


È possibile secondo lei aprire adesso un confronto nel merito della riforma dell’ordinamento giudiziario in dirittura di arrivo al Senato e concorda con Rutelli sul fatto che questa riforma sia accettabile in alcune parti?

«Le parti accettabili della riforma della Cdl sono già state dichiarate prive di copertura finanziaria dalla commissione bilancio della Camera (come l’introduzione dell’assistente del giudice) o hanno una copertura irrisoria (come la scuola superiore della magistratura). Ma vorrei ricordare che sia alla Camera che al Senato noi abbiamo presentato una proposta compiutamente alternativa a quella della maggioranza e su questa abbiamo ripetutamente cercato un confronto che non è mai arrivato. Tanto che continuiamo a discutere di testi sempre diversi introdotti da maxiemendamenti del relatore di maggioranza. Alla Camera se ne sono registrati cinque e alla fine hanno messo il voto di fiducia. Vorrei aggiungere anche che su certe questioni abbiamo una visione diametralmente opposta al centrodestra: la riforma della maggioranza, e le affermazioni del ministro Castelli, tendono a demolire il ruolo del Csm di tutela dell’autonomia e dell’indipendenza della magistratura».


La Margherita offre al dibattito con il Polo un pacchetto di proposte su altri nodi di fondo dell’amministrazione della giustizia. Che ne pensa?

«Benissimo. Ogni contributo al programma di riforma della giustizia è utile e benvenuto. Mi pare tuttavia che l’entusiasmo riformista di Rutelli non tenga conto che in questi anni il centrodestra ha interrotto il cammino riformatore della scorsa legislatura ed ha addirittura vanificato alcuni risultati raggiunti. La legge Fassino (aumento dell’organico di mille magistrati e riforma del reclutamento), già approvata e finanziata, corredata di regolamento firmato è bloccata da tre anni e mezzo. La riforma del codice penale elaborata dalla commissione Grosso, quella del codice di procedura civile elaborata dalla commissione Tarsia, la riforma del sistema delle misure di prevenzione elaborata dalla commissione Fiandaca sono state prese e gettate nel cestino da questo governo. Mentre la maggioranza di centrodestra ha utilizzato le riforme per allungare i tempi processuali, ha lasciato inascoltati gli inviti più autorevoli al confronto sulle questioni serie e vere del funzionamento e dell’efficiacia della giustizia, ha mostrato disinteresse e tagliato risorse. Mi chiedo come si possa ritenere possibile un confronto vero e reale».