ROMA – Sono arrivati alla spicciolata. A partire
dalle 8.30 di ieri hanno iniziato a “fare visita” a Marco Beltrandi che
già da mercoledì occupava, giorno e notte, le stanze della commissione
di vigilanza Rai a Palazzo San Macuto. Poi, gli otto parlamentari
radicali, in testa Emma Bonino e Marco Pannella, a mezzogiorno hanno
diffuso un comunicato per dire che si univano al compagno di partito
per «interrompere la vera e propria flagranza nella quale il Parlamento
si trova contro i suoi obblighi costituzionali per la mancata
costituzione della Commissione di vigilanza».
A quel punto i commessi
di Palazzo San Macuto hanno chiuso il portone e loro sono rimasti
dentro. Si affacciano ogni tanto per salutare telecamere e giornalisti
dalle quattro finestre che danno sulla stretta via del Seminario.
Rispondono al telefono, inviano mail. Marco Pannella, per oltre due
ore, da lì ha tenuto la sua consueta conversazione con Radio Radicale.
«Occuperemo finché non ci sarà la garanzia che la commissione si
riunirà per eleggere il suo presidente», dice Emma Bonino. Un
presidente che manca da tre mesi. Anche l´ultima riunione, giovedì, è
finita in un nulla di fatto, con il Pdl che ha fatto mancare il numero
legale. Non è gradito il nome di Leoluca Orlando, Idv, candidato
dell´opposizione (a cui spetta la presidenza). E lo stallo si riflette
anche sulla Rai perché è la vigilanza a dover nominare il nuovo Cda.
«Una
buffonata estiva», commenta Luigi Grillo, Pdl. «Una sceneggiata che non
serve a nulla: la candidatura di Orlando è inaccettabile», afferma
Giorgio Lainati, membro della commissione di Vigilanza per il Pdl. Ma è
proprio questo veto ad essere contestato dall´opposizione:
«Inaccettabile è la pretesa della maggioranza di imporre un presidente
di suo gradimento», risponde Arturo Parisi, che si ritiene “occupante”
pur se assente. «Chiedo al mio partito di far sentire con più
convinzione la propria voce a sostegno di Orlando». Dal Pd arriva anche
la solidarietà di Giovanna Melandri, Pierluigi Bersani e Gianni Cuperlo
(«sacrosanta la loro iniziativa»). Per Roberto Rao, Udc, gli occupanti
«segnalano un problema reale, seppur con un modo poco ortodosso».
L
´unico del governo ad aprire alla battaglia radicale è Gianfranco
Rotondi, nuova Dc, ministro per l´attuazione del programma: «È
paradossale lo stallo in Vigilanza. L´iniziativa va perorata». Domani e
giovedì due nuove convocazioni per la commissione ma la situazione pare
comunque bloccata. Orlando, per ora, resta l´unico candidato.
Nonostante i rapporti tra Pd e il partito di Di Pietro si siano molto
deteriorati. L´Udc sta a guardare, ferma agli accordi sul candidato
dell´Idv. Uno strappo definitivo nella minoranza, con la presentazione
di un nuovo nome, non è, al momento, all´orizzonte. Dice Paolo
Bonaiuti, portavoce del premier, che «a un accordo si poteva arrivare
in un minuto. Perché la sinistra insiste su Orlando?». Nel frattempo
l´occupazione radicale prosegue senza troppi patemi anche per il cibo:
«Molti di noi sono già in sciopero della fame – spiega al telefono Rita
Bernardini – chi da tre settimane come Pannella chi da 7 giorni. Gli
altri si arrangeranno con le merendine».