ROMA – Follini? «Ha fatto il ruggito del topo». La rasoiata di Arturo Parisi colpisce direttamente il leader dell’Udc. Dalle parti centriste dell’Ulivo il ”dàgli a Follini” sembra uno sport nazionale. Dai prodiani ai mariniani (un po’ meno i rutelliani), i centristi del centrosinistra sembrano fare a gara a chi dà più addosso ai cugini separati dell’altro schieramento. «E’ uno spettacolo indecoroso quanto sta avvenendo», tuona Lamberto Dini. E l’altro giorno, ai piani alti della Margherita, si è sentito Franco Marini dare la linea sulla crisi di governo finora solo virtuale: «In realtà Follini e l’Udc stanno solo cercando di fare il lifting a questo governo sperando di risollevarsi». E Beppe Fioroni, mariniano d’acciaio, rincara: «L’Udc si comporta da camerlengo di Berlusconi, stanno facendo un’operazione gattopardesca, sono per noi i più pericolosi perché vogliono dare una risistematina a uno che si doveva dimettere subito dopo il bagno delle regionali e invece ancora non l’ha fatto».
Se poi si passa ai prodiani, la musica è più sonora, se possibile. Sembra esserci una questione personale all’indirizzo del leader udicino. «Lo smarcamento di Follini è tardivo e furbastro», azzanna Franco Monaco, braccio armato di Parisi. In una riunione riservata di qualche giorno fa, tra i prodiani sono corse valutazioni di questo tipo: «Follini non è un eroe, finora ha votato tutte le leggi ad personam di Berlusconi, sono gli elettori che hanno messo in crisi il Cavaliere, mica Follini, è sbagliato, è controproducente fare da sponda all’Udc, i nostri elettori non capirebbero». Per alcuni versi sembra il classico discorso fatto a nuora (Follini) perché suocera intenda (Rutelli), un modo per stoppare sul nascere eventuali annusamenti fra centristi. Prodiani e centristi vedono nei cugini dell’altro schieramento quelli che realmente potrebbero dare una nuova chance a un Cavaliere ormai appassito, e per questo li temono. «Se riescono a togliere di mezzo Berlusconi e mettono Casini, la partita per noi si fa più difficile», è il leit motiv che corre sulla bocca di tanti ulivisti. E poi c’è una questione quasi personale: non è stato proprio Follini a dire urbi et orbi che la sua azione è volta a «impedire che vincano Prodi e la sinistra?». Il Professore ieri ha corso la Strabologna, una maratonina di 12 chilometri: «Ecco la mia risposta a chi mi vuole fermare», ha detto scherzosamente ma fino a un certo punto.
Sono tempi di concorrenza in area centrista, questi, altro che inciuci. Non passa di qui la famosa (famigerata per altri) ricostruzione della Dc. Stronca Parisi, guardia rossa della purezza bipolarista: «Bisogna stare attenti a incoraggiare passaggi troppo rapidi da un campo all’altro, sono contro il bipolarismo e gli elettori oltre a non capire, punirebbero». No, non è (ancora) aria di abboccamenti tra centristi, per il momento è concorrenza. Sleale e no.