L’EUROPA un fallimento annunciato, come sostiene Umberto Bossi Non certo per Romano Prodi. dal 1999 al 2004 presidente del governo dell’Ue e da sempre convinto euro-
peista. Intervistato ieri sera dal Tg3 sul messaggio inviato da Pontida dal segretario leghista, il Professore ha ribadito la sua convinzione che se l’Italia oggi è ancora un paese moderno è «perché è diventato moderno con l’Europa».
«Noi fuori dall’Europa saremmo divorati – ha aggiunto Prodi – triturati dal grande cambiamento del mondo di oggi. Solo l’Europa può salvare l’Italia».
Il leader del centrosinistra, però, non nega che l’Unione europea stia affrontando un momento di grave difficoltà. Prima la bocciatura della Costituzione in Francia e in Olanda, quindi l’arenarsi della discussione sul bilancio per il periodo 2007-2013 hanno infatti determinato una situazione «molto seria».
E per il Professore la causa della crisi deve essere ricercata soprattutto Oltremanica: «La Gran Bretagna ha ormai mostrato di avere un’idea completamente diversa dell’Europa.
Prima ha svolto una politica di rallentamento e adesso, approfittando della debolezza francese e tedesca, sta cercando di far prevalere un progetto centrifugo di Europa, in cui l’Ue non conti più nulla. I singoli paesi riprendano a camminare da soli e resti solo una piccola unione doganale».
Ma come uscire da questa situazione e ridare slancio alla Comunità?
Prodi non nasconde che il confronto nei prossimi anni sarà «duro» e che occorrerà che «qualche paese prenda delle iniziative per uscire da questa impasse». Purché, sottolinea ancora il Professore, si tratti di «iniziative concrete e sentite dai cittadini».
E che possa essere proprio l’Italia a candidarsi a questo ruolo di guida per tirar fuori l’Europa dalle secche, Prodi non si limita a suggerirlo, ma dichiara addirittura di essere già al lavoro e di «riflettere molto su questo».
Condizione perché il suo obiettivo possa realizzarsi, ovviamente, la vittoria del centrosinistra alle elezioni politiche del 2006.
Già, perché nel Polo spirano venti tutt’altro che favorevoli all’Europa, in particolare nella Lega di Bossi, che secondo il Professore potrebbe rappresentare un grosso problema per tutto lo schieramento e soprattutto per Silvio Berlusconi.
«Perché la Lega – ha concluso – è l’unico partito italiano che è antieuropeo, che vorrebbe l’Italia sola e che è contro ogni rapporto di cooperazione con gli altri paesi».