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18 Luglio 2007

Pd, Parisi con la Bindi “É contro gli apparati”

Autore: Gianluca Luzi
Fonte: La Repubblica

«Prima Veltroni era troppo forte, ora è solo forte». Parisi ringrazia entusiasticamente Rosy Bindi per la decisione di candidarsi e annuncia che a questo punto lui può rinunciare a gareggiare per la guida del Pd. A sua volta la Bindi ringrazia il ministro della Difesa con altrettanto calore, mentre Rutelli commenta gelidamente le polemica di Parisi sul significato «anti-apparati» della candidatura Bindi. 

Mentre si fa più probabile la candidatura anche di Enrico Letta e il ministro dell?Interno Amato sta preparando un documento dei Riformatori liberali in appoggio a Veltroni: ieri ha riunito i liberal dell?Ulivo. Parisi, sin dall?inizio molto critico sulla scesa in campo del sindaco di Roma vista come il risultato di un patto fra i leader di Margherita e Ds in funzione anti-Prodi, insiste sul carattere di rottura della candidatura della Bindi. 

«E? chiaro che la campagna che attende Rosy Bindi è controvento. – fa notare polemicamente il ministro della Difesa – Ha contro di sé gli apparati dei partiti. Ha contro di sé le regole, che sono state elaborate nel presupposto di una candidatura unica e nel presupposto dell?intervento dei partiti». Il ministro della Difesa annuncia che non si candiderà perché la decisione di Rosy Bindi «mi solleva da questo obbligo», mentre inneggia al «coraggio» della candidata che «ha alzato la mano indipendentemente dalle indicazioni dei partiti, anzi contro le indicazioni dei partiti». Finalmente, conclude Parisi sull?onda dell?entusiasmo, «una persona che corre il rischio di difendere le proprie idee, ancorché in solitudine». 

Di fronte alle parole di Parisi il commento del vicepremier Rutelli, leader della Margherita, è gelido: «Che commenti volete che faccia. – ha replicato il ministro della Cultura – Ognuno dichiara quello che crede». Più articolato il commento di Franceschini, candidato con Veltroni, il quale ha negato che il ticket con il sindaco di Roma sia figlio di un accordo fra gli apparati, come accusa anche la Bindi. «Non è straordinario – sottolinea al contrario il capogruppo dell?Ulivo alla Camera – che ci siano delle candidature che si mescolano? Veltroni mi ha chiesto di dargli una mano, e che si presenti questo ticket come una decisione degli apparati è sbagliato, è una sciocchezza. Semmai è il contrario, perché nasce dalla voglia di mescolarsi, di andare oltre i partiti di appartenenza. Altro che apparati!». Quanto alla candidatura di Rosy Bindi «arricchisce il confronto sul nuovo partito». 

Lo stesso concetto espresso da Fassino: «Contribuirà con la sua esperienza politica e le sue idee a rendere ancora più ricca la preparazione delle elezioni del 14 ottobre». Ma l?entusiasmo polemico dei prodiani per la candidatura di Rosy Bindi è confermato anche dal deputato Franco Monaco, fedelissimo del Professore. «Rosy Bindi è partita con il piede giusto. Ha deciso autonomamente di candidarsi, non ha atteso l?imbeccata dei D?Alema e dei Marini, non ha chiesto permesso a Fassino e Rutelli, non si è piegata al richiamo all?ordine dei vertici di partito in nome di una loro malintesa unità». 

E le esponenti politiche del centrosinistra? Applaudono la Bindi anche quelle che non la voteranno. «A una cara, carissima amica non si può che augurare in bocca al lupo», incoraggia Livia Turco. «Sono molto contenta. – aggiunge la capogruppo dell?Ulivo al Senato Anna Finocchiaro – E? davvero una bella candidatura, era giusto che ci fosse una candidatura femminile: Rosy è un punto di riferimento per un mondo vasto». Approva anche la radicale Bonino: «So che questa sua decisione non è stata facilissima (neppure drammatica, beninteso) e la saluto con favore». Perfino una avversaria di Rosy Bindi durante il burrascoso periodo dei Dico, la senatrice Teodem Paola Binetti, saluta con favore la candidatura del ministro per la Famiglia. «Sono molto contenta perché significa che aumenta la possibilità di scelta».