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29 Gennaio 2004

Partiti e società insieme per l’Ulivo

Fonte: Europa

          L’aggettivo è grande, “storico”. Ma il professor Parisi lo pronuncia senza l’enfasi della sorpresa e della gioia, ma quasi con ovvietà , a conclusione di un cammino rettilineo. “Sì, quello di ieri pomeriggio – dice scendendo dall’aereo che lo riporta da Bruxelles ­ si può considerare un momento decisivo, per alcuni versi storico, perché è la prima manifestazione dell’Ulivo possibile”. E’ l’incontro di martedì a casa di Romano Prodi nella capitale  belga, con i leader dei quattro partiti che hanno aderito alla lista unitaria, Fassino, Rutelli, Boselli e Luciana Sbarbato, e con lo stesso Parisi. L’”Ulivo possibile”,  cioè la cooperazione rafforzata di quattro fra i partiti che condividono il progetto europeo proposto da Prodi. E che sono decisi anche a proiettare l’iniziativa oltre il momento elettorale.
          “La mappa di questa condivisione  ­ dice Parisi ­ è fatta di  tre momenti. Il primo è la convenzione del 13-14 febbraio. Prodi aveva già dato appuntamento per quella occasione a tutte le forze dell’Ulivo che avevano accolto il suo appello, alle associazioni, ai movimenti, ai cittadini che rappresentano la società civile e condividono il nostro sogno e le nostre scelte per l’Europa. Lo stesso sogno e le  stesse scelte che Romano Prodi ha affidato al manifesto dello scorso novembre.

         Il “senso dell’incontro” sta qui, secondo Parisi. “Abbiamo rafforzato e rilanciato la nostra determinazione a costruire un Ulivo che non sia la semplice sommatoria delle forze partitiche”.

          Questo è il punto. Due anni di polemiche fra la “piazza” e i dirigenti dei partiti, fra i “girotondi” e le rappresentanze elettive, hanno portato a questo traguardo: una vera prova di corsa ad ostacoli, con accelerazioni, frenate e anche qualche incomprensione, delusione, irritazione reciproca, e perfino qualche incompatibilità pù conclamata che vera . Difatti, superata.  “Ci facciamo carico ­ spiega Parisi ­ dell’impegno preso con Occhetto e coi movimenti, per un cammino comune che passerà certo dalla convention del 13-14 febbraio, ma non si fermerà lì. La stessa convention, nella sua composizione e configurazione, esprime l’intenzione di riprendere il cammino per l’Ulivo”.

         Era l’impegno e la promessa che fecero a se stessi, ai movimenti e all’opinione pubblica i congressi di Roma, Bologna e Napoli che Ds, Margherita e Sdi tennero il 14 e 15 novembre per ratificare l’invito  di Prodi all’unità. “Decisero di rispondere  unitariamente di sì ­ ricorda il professore -. Ma dichiararono anche di non volersi riconoscere soltanto nelle proprie appartenenze, ma anche e soprattutto nelle donne e negli uomini che vivono questa vicenda come  il rilancio tanto atteso dell’Ulivo”.

        Quelle donne e quegli uomini potranno dirsi soddisfatti dal varo di una cooperazione rafforzata, cioè dalla lista unitaria, promossa dalle forze più rappresentative dell’Ulivo, ma non da tutti i partiti e da tutto l’elettorato ulivista?

I promotori della lista unitaria si dicono consapevoli del peso di questo interrogativo.  “Tanto consapevoli ­ sottolinea Parisi ­ che intendiamo svolgere la nostra iniziativa, in un  orizzonte che va  oltre le elezioni europee del 13 giugno” . E quindi? “E quindi diamo appuntamento per  dopo le elezioni ai partiti che non hanno ritenuto finora di aderire alla lista unitaria”.

         C’è  aria di Costituente dell’Ulivo: quella Costituente che, richiesta in modo martellante da associazioni e movimenti della società civile, a qualche frangia è parsa svanire per le intese  di questi giorni tra movimenti e partiti; e ha scosso i vertici di qualche movimento della società civile, diviso fra l’adesione alla lista unitaria, l’adesione a una seconda lista  e infine il rimanere nel ruolo di forza critica dell’opposizione: critica anche verso i partiti dell’opposizione, per continuare a stimolarne la volontà unitaria e la capacità di lotta.

       Parisi conferma: c’è aria di Costituente.  “Abbiamo condiviso con i movimenti il progetto di rilanciare la Costituente dell’Ulivo, che abbracci tutta l’area ulivista. E cioè  la lista unitaria e le forze che non ne fanno parte. La nostra ambizione, come lista unitaria, è rappresentare il motore di quest’impresa collettiva”.

       E’ proprio l’impegno ad andar oltre la lista unitaria ad aver spinto  Prodi a riconoscersi in essa e a decidere di chiudere con un suo discorso la convenzione del 13-14 febbraio. Vi ha riconosciuto ­ detto in politichese ­ “la proposta di procedere a una cooperazione rafforzata, finalizzata a un’ulteriore espansione” . Perché questa fase ulteriore sia “visibile”, i quattro partiti hanno deciso di costituire il Comitato promotore della lista Ds- DL ­ Sdi – Repubblicani europei. Nella sua composizione, il Comitato renderà evidenti  sia il fatto che le forze si riconoscono nell’iniziativa unitaria di Prodi sia il fatto che Prodi riconosce nella lista unitaria quella che “con più compiutezza”  attua, al momento, il suo progetto.

         E’ dunque la lista Prodi? ”E’ assolutamente comprensibile ­risponde Parisi ­ che questa denominazione si sia ormai affermata nella comunicazione corrente”. Ma, denominazione a parte, parlerà con la voce di Prodi, o  con una voce non diciamo sola, ma comune? Il professore va oltre. E spiega che a Bruxelles il terzo punto su cui s’è convenuto è  che “tutto l’Ulivo riesca  finalmente a parlare con una voce sola nelle questioni più rilevanti, almeno nella politica europea e internazionale”. Come? “I segretari dei quattro partiti si sono impegnati a interpellare le altre forze dell’Ulivo perché tutte condividano questa regola. Quanto ai quattro partiti, che già hanno ceduto quote di sovranità all’Ulivo,  si adopereranno perché le segreterie  e i gruppi parlamentari  condividano questa decisione. Le procedure andranno definite, ma l’obbiettivo è determinato: liberare la lista unitaria dal capestro delle decisioni all’ unanimità, smetterla insomma col diritto di veto, che finora ha reso impossibile all’Ulivo di rappresentarsi come un soggetto unitario, capace di decisioni comuni”.

         Riepilogando, dice il professore come  a scuola, i tre punti dell’accordo di Bruxelles sono: 1) la convenzione è l’approdo del processo unitario fin qui realizzato ed è l’impegno a  continuarlo per arrivare alla Costituente dell’Ulivo. E’ per questo che Prodi viene alla convenzione. 2) Prodi riconosce nel lavoro fin qui compiuto la realizzazione di parte del suo progetto, e ciò rende plausibile che quella unitaria venga sempre più spesso chiamata “lista Prodi”. 3) Le decisioni nella lista unitaria, d’ora in avanti, saranno prese a maggioranza, qualificata quanto si vuole,ma non più all’unanimità.

         S potrebbe aggiungere un quarto punto: la volontà di unificare prima o dopo tutto l’Ulivo, guardando, al di là del  “motore unitario”, ai partiti di più antica tradizione rimasti fuori della lista, ai partiti che più recentemente hanno manifestato l’intenzione di aderirvi, infine a partiti regionali che ancora non fanno parte dell’Ulivo. “E che però ­ aggiunge come un post scriptum Parisi ­ con esso mantengono un rapporto che va consolidandosi negli anni”.