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28 Settembre 2005

Pansa: tutti rimandati al 2011, Sgarbi e Pomicino mai

Autore: Aldo Cazzullo
Fonte: Corriere della Sera

Giampaolo Pansa, la sinistra come deve accogliere i transfughi? A calci, come chiede Eco? A calci selettivi, come risponde Prodi?

“Sono per non accoglierli. Restino a casa loro. Prodi ha usato l’immagine del purgatorio, che sarà piaciuta al cattolico Fassino di cui dopo trent’anni ho scoperto la fede. Io parlerei più prosaicamente di quarantena. Saltino un turno. Se ne riparla del 2011”.


Claudio Rinaldi, con cui lei ha firmato per un decennio l’Espresso, dice invece: l’Unione non può dire no a chi fa conquistare i voti.

“Il mio amico Claudio sbaglia. Questa gente i voti non li porta. E’ finita l’epoca dell’elettore che segue l’eletto come una pecora il pastore durante la transumanza”.


A Catania è accaduto: Lombardo ha lasciato l’Udc al 20%, si è presentato da solo e ha preso il 20%.

“Nel voto locale le clientele sopravvivono. Ma nel maggioritario la gente si sente fregata dal deputato che cambia fronte. Escludo che lo segua più dello 0,01%. E poi l’Unione già così pare il carnevale di Rio. Vogliamo prendere pure i trasformisti e farne il circo Togni?”.


Guardi che Togni c’è già, è il senatore domatore di Rifondazione.

“Siamo oltre l’immaginazione. Nove partiti, dieci con quello di Occhetto. Io non amo le feste, ma se ce n’è una cui non andrei mai è una festa aperta, piena di imbucati. Facciano un po’ di anticamera. L’Unione deve chiudere le frontiere; come ai soldati dell’Armir. Campo contumaciale”.


Sandra Bonsanti chiede l’autocritica.

“Non credo all’autocritica. E’ un’attitudine che non mi piace. E poi è sconosciuta ai politici. Non hanno fatto autocritica i comunisti, con tutta quella storia alle spalle; si figuri se la faranno i berlusconiani. Anzi, non voglio che si pentano. Abbiamo già troppi colori, rosso, bianco, rosa. Il grigio non ci serve”.


Lei come vota?

“Certo non per Berlusconi”.


Se l’Unione nel suo collegio candidasse Sgarbi?

“Sgarbi no. Piuttosto annullo la scheda. Non ho nulla contro di lui, anche se quando faceva Sgarbi quotidiani mi ha coperto di robaccia. Non l’ho querelato, per principio non ho mai dato querele, ne ho solo ricevute. Ma cosa ce ne facciamo di un esagitato del genere? L’ho visto due anni fa, a un convegno del Riformista. Andava in giro con Pierluigi Diaco. Tutto trafelato. Mah…”.


Se sulla scheda trovasse Bobo Craxi?

“Temo che non voterei neppure lui. Almeno non nel mio collegio, Siena, dove credo sarà paracadutato qualche nome illustre. Ma i transfughi non dovrebbero avere collegi sicuri. Vogliono un seggio? Lo conquistino a un politico che l’altra volta stava con loro”.


De Michelis, che un giorno annuncia la riunificazione socialista nell’Unione e l’altro va al vertice di maggioranza con Calderoli che minaccia di liberare i suoi lupi?

“De Michelis mi ricorda Nanni Moretti: fa cose, vede gente… Però la riunificazione socialista non è negativa. La considero inevitabile. Mi convince poco se fatta ora, in zona Cesarini”.


Stefania Craxi sarà dalla parte opposta a quella del fratello.

“Ho conosciuto bene il loro padre. L’ho visto cambiare il partito. Ho visto cambiare anche lui. Ne ho raccontato l’ascesa e la fine. E ho un profondo rispetto per Stefania Craxi. Dubito che faccia bene a candidarsi con Berlusconi, ma non mi permetterei mai di mettere il dito nella vicenda sentimentale tra una figlia e il padre”.


Bobo invece?

“Bobo me lo ricordo al seguito di papà. Arrivava sorridendo, tentava di fare lo spiritoso. Dalle nostre parti quelli come lui li chiamiamo masnaiun”.


Fanciulloni. E i radicali?

“E’ diverso. I radicali non sono transfughi. Leggo che Prodi vuole cambiare tutti i ministri per non cucinare una minestra riscaldata. Fa bene, visto che non può cambiare se stesso. Se posso dargli un consiglio: la Bonino sarebbe un ottimo ministro”.


E Pannella?

“E’ un uomo che le sue scelte le azzecca. Per lui niente quarantena. Anche se creerà altra confusione. Visto che non si lascerà certo irreggimentare dal povero Boselli”.


Pomicino nega di essere un transfuga, in quanto europarlamentare eletto con il centrosinistra.

“Pomicino mi è molto simpatico, per questo do un consiglio anche a lui: stia a casa. Pare un tarantolato. Tra l’altro scrive pure sul Giornale di Berlusconi. Si riposi. Si goda gli ultimi decenni della sua vita”.


Carra e Fioroni, traghettatori della Margherita, sognano Tabacci.

“E sbagliano. Tabacci lo conosco da vent’anni, da quando era presidente della Lombardia. E’ un uomo che sta meglio dall’altra parte. Il suo mondo è quello postdemocristiano. Perché non si rassegnano? Perché non si ritirano in convento, non aprono una tabaccheria, non scrivono libri?”.


E se arrivasse tutta l’Udc?

“L’Udc deve andare da sola. Solo così potrà giocarsi la partita nella prossima legislatura”.


Poi c’è il trasformismo Rai. Secondo Travaglio la sinistra dovrebbe cambiare tutti, tranne Vespa.

“La sinistra deve respingere la tentazione di trasformare la Rai in una grande, plumbea, oppressiva, trinariciuta RaiTre. Non guardo i tg Rai. Nel Bestiario che uscirà venerdì sull’Espresso riconosco le ragioni di Prodi, ma obietto che anche il Tg3 è fazioso: resta teleKabul. Salvo solo Sky e il Tg5 di Rossella”.


Vespa?

“Non lo guardo ma lo difendo. E’ un signore che fa il suo mestiere”.


Mentana lo guarda?

“No. Va in onda troppo tardi. Ma non sanno che il mattino gli italiani vanno a lavorare?”.


Santoro le manca?

“L’ultimo Santoro, quello della diretta dal ponte di Belgrado, proprio no”.


Ferrara e Lerner?

“Li guardo. Meglio Ferrara però. Lerner è prevedibile. Una barba”.