«IL PARTITO di Rutelli? Eccolo, siamo noi», dice il segretario dei popolari Pierluigi Castagnetti. «La nostra è l’unica forza politica che invita gli elettori a scrivere tre volte per il candidato premier del centrosinistra – aggiunge il presidente dei Democratici Arturo Parisi – : l’Ulivo per Rutelli alla Camera e al Senato. E la Margherita per Rutelli al proporzionale». E’ una bella giornata di primavera quella che ai giardini Margherita saluta la prima uscita pubblica di quella che Castagnetti chiama «l’area di centro dell’Ulivo, cattolica, laica e liberaldemocratica». Quanti voti prenderà?
«Sarà un risultato a due cifre», scommettono. «Denaro per i sondaggi non ne abbiamo sorride il segretario del Ppi . Siamo senza soldi, ma ci fidiamo del nostro naso che ci sta dicendo che le cose vanno bene. Datamedia ci attribuisce il 10.5%. Se si considera che per sua stessa ammissione Datamedia è diretta da un militante del Polo, vuol dire che siamo almeno al 15%».
«Quale posto migliore di questo per parlare della Margherita dei giardini che portano il suo nome, in un bel giorno di primavera? aggiunge Parisi . Ci siamo riconosciuti in un fiore per evocare la nostra determinazione a guardare al futuro, a identificarci in una prospettiva. La Margherita è il fatto più nuovo della politica italiana». E’ un bel giorno per Parisi, questo: in mattinata la presentazione della nuova formazione politica che mettendo insieme quattro forze politiche, ha permesso di «semplificare il quadro e di superare la frammentarietà nel centrosinistra», nel pomeriggio per lui ci sarà l’abbraccio a Romano Prodi e Paolo Onofri con i quali cinque anni fa partì alla conquista di palazzo Chigi. In serata la cena in via Murri in quella stessa sezione ds dalla quale Prodi aveva iniziato la battaglia elettorale nel collegio 12, quello che gli passò quando andò ad occupare il prestigioso incarico di presidente della Commissione Ue.
Con Parisi e Castagnetti, a presentare il simbolo davanti al laghetto e agli alberi dei giardini Margherita, ci sono i due coordinatori regionali dei democratici e del Ppi, Albertina Soliani, che è candidata al senato nel collegio 12, e Marco Barbieri. Ci sono anche Andrea Papini un altro dei dieci candidati nei collegi uninominali in Emilia Romagna e i segretari provinciali di Rinnovamento Italiano e Udeur, Gianluigi Mazzoni e Stefano Alvergna. Quale obiettivo si propone la Margherita in Emilia? «Qui, come in Italia risponde il leader dell’Asinello noi lavoriamo per risultati a due cifre. A livello nazionale la Margherita è incaricata di presentare agli elettori la natura plurale della coalizione dell’Ulivo, naturale approdo di storie e culture diverse».
Ma Castagnetti puntualizza: «Io non ho difficoltà a definirmi di centro. Sono un democratico di centro e credo che troppi centro si sono assuefatti a un clima che ha messo in secondo piano i nostri valori». Per questo, sottolinea Castagnetti, sono molto duro con Berlusconi. Perché in questo paese non possiamo smarrire il senso dello Stato, della legalità, della giustizia. E del confronto. E infatti si mette subito a sparare sul mancato confronto in Tv tra i leader dei due schieramenti: «Anche ai suoi candidati ha ordinato di evitare confronti. Berlusconi è un leader a metà, rispetta solo chi vota per lui». E a proposito dell’inchiesta dell’Economist, Castagnetti aggiunge: «C’è da chiedersi, piuttosto, come mai in Italia molti giornali tacciono?».