Ricopio da Non Solo Rossi
(che non è un sito su Calciopoli), una prima nuova mappa degli uomini
ombra: “aria nuova nelle stanze accanto a quelle dei bottoni”. Ci sono
da fare tanti auguri a tutti, ma io sottolineo quelli a Stefano
Ditraglia, Caterina Pernicone, Matteo Orfini… Tre esordi assoluti al
governo.
La mappa dei nuovi “Uomini ombra” (promemoria per chi scrive di politica, c’è pure Orfini). Volti
nuovi ai vertici delle istituzioni e al governo e, naturalmente, aria
nuova anche nelle stanze accanto a quelle dei bottoni. Non e’ certo lo
spoil system radicale ed estremo, ma certamente chi si e’ insediato nei
palazzi della politica ha portato con se’ collaboratori e portavoce di
fiducia. Spesso, persone che gia’ li seguono da anni. E’ il caso del
Capo dello Stato, Giorgio Napolitano, che ha portato al Quirinale
Pasquale Cascella, giornalista dell’Unita’, che gia’ lo segui’
nell’esperienza di Presidente della Camera. Ed e’ il caso di Fausto
Bertinotti. Fabio Rosati, giornalista di ‘Liberazione’, e’ la sua
‘ombra’ gia’ da due anni, durante i quali ha decisamente abbandonato
gli abiti di cronista sportivo per vestire nelle ultime settimane
quelli ben piu’ austeri di portavoce del Presidente della Camera.
Inedita, ma per certi versi gia’ collaudata, la collaborazione tra
Franco Marini e Guelfo Fiore. Il nuovo portavoce del presidente del
Senato per anni e’ stato una sorta di alter ego di Pierluigi
Castagnetti. Il rapporto con Marini era comunque quotidiano e la
sintonia sperimentata. Tanto che al momento della scelta, il passaggio
per Fiore, gia’ cronista politico alla redazione romana de ‘Il
Mattino’, e’ apparso naturale. Il binomio Dario Franceschini,
capogruppo dell’Ulivo alla Camera, e Piero Martino e’ inscindibile da
anni. Insieme per le battaglie congressuali nel Ppi e nella Margherita,
i due sono anche molto amici. Anna Finocchiaro, ‘omologa’ di
Franceschini al Senato, ha preferito restare nel solco della tradizione
e ha ‘ereditato’ da Gavino Angius Stefano Sedazzari.
Per quanto
riguarda il governo, Romano Prodi ha portato con se’ a palazzo Chigi il
suo collaudatissimo staff, capeggiato da Sandra Zampa. Francesco
Rutelli ha scelto per l’esecutivo Michele Anzaldi, mentre Filippo Sensi
restera’ alla Margherita. Massimo D’Alema, invece, in quanto
vicepremier ha designato una donna, la giornalista Daniela Reggiani,
che affianchera’ il consigliere politico Matteo Orfini. Per la
Farnesina, la casella e’ ancora vuota, anche se un paio di nomi in
ballo gia’ ci sono. A seguire l’Economia. Con Tommaso Padoa Schioppa ci
sara’ il giornalista Carlo Maria Fenu, mentre il viceministro Vincenzo
Visco ha scelto Roberto Seghetti, finora in forze a ‘Panorama’. L’altro
vice all’Economia, Roberto Pinza, portera’ con se’ Enrico Barich,
direttamente dall’ufficio stampa della Margherita. Lo staff di
Pierluigi Bersani sara’ guidato da Stefano Di Traglia, per anni
capoufficio stampa dei Ds, poi con Carlo Rognoni alla Rai. Fabio Mussi
ha probabilmente il record della portavoce piu’ giovane, la
venticinquenne Caterina Pernigoni, toscana come lui e nel suo staff
gia’ alla vicepresidenza della Camera.
All’Interno, Giuliano Amato
non ha ancora riempito la casella del capoufficio stampa. Per ora, si
dice, si avvarra’ della collaudatissima struttura del Viminale. Anche
Clemente Mastella al ministero della Giustizia non ha ancora designato
ufficialmente nessuno. Ma ormai da anni a seguirlo passo passo e’
Pietro de Angelis. Arturo Parisi non rompe il ‘matrimonio’ celebrato
nel 1999 con Andrea Armaro. I due, uno sardo e l’altro siciliano, hanno
condiviso tutte le esperienze politiche, dai Democratici in poi, e
sigillano ‘l’alleanza’ anche al ministero della Difesa. Tra i prodiani
doc, Giulio Santagata, ministro per l’Attuazione del programma ‘ruba’
all’Ulivo il giovane Mauro Favale. Assolutamente rodati anche i
rapporti tra Alfonso Pecoraro Scanio e Giovanni Nani, tra Rosy Bindi e
Chiara Rinaldini, tra Giuseppe Fioroni e la scrittrice e giornalista
Tiziana Ragni. Emma Bonino ha scelto Filippo de Robilant.