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27 Maggio 2005

Montezemolo, scontro con il governo

Fonte: Corriere della Sera






« E’ emergenza, i politici tolgano la testa dalle urne » . Gelo di Berlusconi. Fini: requisitoria di parte Ciampi incalza i poli: bisogna agire, non perdiamo più tempo. Statali, nuova offerta dell’esecutivo

L’altro ieri Silvio Berlusconi aveva sferzato le imprese, dicendo loro di svegliarsi per uscire dalla crisi. Ieri, dall’assemblea di Confindustria, la risposta: il presidente Luca Cordero di Montezemolo ha chiesto a governo e classe politica più coraggio di scelte anche « impopolari » , invitando a « togliere la testa dalle urne » . • Il gelo del premier . L’intervento di Montezemolo, critico anche con l’opposizione ( « Da sinistra troppi silenzi sulle banche » ) , è stato accolto dalla freddezza di Berlusconi e dall’ostilità del vice premier Fini ( « Una requisitoria di parte » ) . Ma altri membri del governo presenti hanno apprezzato, mettendo in luce l’esistenza di fratture all’interno dell’esecutivo. • L’appello di Ciampi. Anche il presidente della Repubblica Ciampi ha rivolto un appello ai poli perché « si agisca con determinazione sull’economia » , senza perdere tempo e senza aspettare il voto. Primo incontro tra governo e sindacati, con maratona notturna, per il rinnovo del contratto del pubblico impiego. L’esecutivo ha offerto aumenti del 4,5% in cambio di maggiore mobilità e del blocco delle assunzioni.


 








Montezemolo: più coraggio, non è tempo di rinvii
« Ricostruire si può, ma l’emergenza economica impone scelte impopolari » . « I politici tolgano la testa dalle urne » Il plauso degli imprenditori da Tronchetti Provera a Gilberto Benetton e De Benedetti
ROMA — « L’emergenza economia impone di agire. Non è più tempo di rinvii: è l’ora delle grandi scelte, del coraggio e del rigore » per « ricostruire l’Italia » . Così, a queste condizioni, « la rivincita è possibile » . Però, di condizioni, ce n’è un’altra.
È il presupposto non aggirabile: « Lo dico alla maggioranza e all’opposizione: togliete la testa dalle urne elettorali » . A questo punto la platea viene letteralmente giù. In prima fila Silvio Berlusconi è sempre più scuro e Romano Prodi, poche poltrone alla destra del premier e del presidente della Camera Pierferdinando Casini, non appare più sereno o distaccato. E ovviamente: Luca Cordero di Montezemolo scansa le polemiche sulle « colpe passate » ma il richiamo a « una politica alta » che, ora, « prenda decisioni » anziché « smarrirsi in defatiganti dispute sul perimetro degli schieramenti » non risparmia nessuno. Lo dice anche chiaro: « Vale sia per il centrodestra sia per il centrosinistra » . E come la pensino gli industriali lo racconta l’applauso lunghissimo sulla frase: « Togliete la testa dalle urne. Giudicheremo le scelte di chi ha l’onore e l’onere di governare. Ma anche il senso di responsabilità dell’opposizione » .
Aveva promesso un intervento « alto » , fuori dalle diatribe quotidiane, il leader di Confindustria. Ha mantenuto. E le reazioni dei 3 mila imprenditori ( il doppio del solito) presenti all’assemblea non lasciano dubbi su quanto la linea del vertice sia la stessa della « base » . Su tutto. Su quello che ci si aspetta dalla politica. Sul la recessione ( parola che Montezemolo pronuncia apertamente) e sulle « cose da fare, subito, insieme, con tutte le forze migliori del Paese » .
E poi ancora sull’Europa ( « Basta scaricare lì responsabilità nazionali » ) , sulle banche, sulle relazioni industriali « da rifondare » , sulle riforme, sulla « trasparenza » . Sul fisco, primo obiettivo concreto perché « non chiediamo meno tasse per fare maggiori profitti, ma per investire di più, per costruire il lavoro e il successo di domani » . Dunque: « Togliere l’Irap sul lavoro è urgente per recuperare competitività » . Per non intaccare i conti pubblici e « riequ ilibrare il carico sulle importa zioni » si potrebbe pensare a « uno spostamento di imposte verso la tassazione indiretta » . Ma anche verso altro: « Stiamo diventando il Paese della rendita » , agevolata fiscalmente tanto quanto « è penalizzata la produzione » . Inaccettabile: « Non fateci perdere la voglia di fare gli imprenditori. Dateci risposte in tempi brevissimi » . Dopodiché: si dice « imprese svegliatevi e prendetevi le vostre respon sabilità » ? Bene. Però: « Per l’economia italiana è la stagione più difficile dal dopoguerra. Confindustria aveva lanciato invano l’allarme diversi mesi fa. E molti hanno voluto negare l’evidenza » . Non intendiamo, continua Montezemolo, « attardarci in lamenti: le colpe esistono ma ora è importante reagire, perché nessun male oscuro condanna il Paese » .
E però, « caro presidente Casini, caro presidente Berlusconi: gli imprenditori si sono davvero rimboccati le maniche.
Adesso è indispensabile che tutti facciano altrettanto. Servono scelte coraggiose, e probabilmente impopolari, non si può accontentare tutti. E non solo per l’emergenza: vanno combinate con uno sforzo di visione per costruire, anche, il domani » .
Occorre « un progetto Paese » , insiste Montezemolo, una classe dirigente che « attorno a questa sfida sappia riscrivere un autentico patto fra i cittadini » . Ma occorre che il primo scatto di qualità lo faccia la classe dirigente ( non solo in politica): « Quella di oggi temo non si renda conto della drammatica situazione » . E allora bisogna anche recuperare « una forte etica del mercato » . E soprattutto il senso dello Stato e delle istituzioni « che invece, purtroppo, ho visto ridursi » . Non c’è da interpretare, il riferimento alle « saghe in banca » ( e altrove) è esplicito. E durissimo: « Incontri più o meno riservati presso le autorità, manovre incrociate, nuovi soggetti e capitali misteriosi, scalate clandestine, sospetti di insider, interventi della magistratura… » . Tutto ciò dice « che sono necessarie le regole e le autorità capaci di farle rispettare » . Invece, Consob a parte ( « Bene ha fatto a ribadire i principi » ) , niente: « Nel Paese, e soprattutto nella sinistra, abbiamo sentito troppi silenzi » . Il lungo applauso dalla platea racconta il resto. Come i commenti dei big: « Relazione perfetta » per l’amministratore delegato Fiat Sergio Marchionne, « compl eta e condivisa » per il presidente Telecom Marco Tronchetti, « che ha evidenziato l’emergenza del Paese » per Carlo De Benedetti.
« Un’ottima diagnosi » per Roberto Colaninno, d’accordo Gilberto Benetton.