L’altro ieri Silvio Berlusconi aveva sferzato le imprese, dicendo loro di svegliarsi per uscire dalla crisi. Ieri, dall’assemblea di Confindustria, la risposta: il presidente Luca Cordero di Montezemolo ha chiesto a governo e classe politica più coraggio di scelte anche « impopolari » , invitando a « togliere la testa dalle urne » . • Il gelo del premier . L’intervento di Montezemolo, critico anche con l’opposizione ( « Da sinistra troppi silenzi sulle banche » ) , è stato accolto dalla freddezza di Berlusconi e dall’ostilità del vice premier Fini ( « Una requisitoria di parte » ) . Ma altri membri del governo presenti hanno apprezzato, mettendo in luce l’esistenza di fratture all’interno dell’esecutivo. • L’appello di Ciampi. Anche il presidente della Repubblica Ciampi ha rivolto un appello ai poli perché « si agisca con determinazione sull’economia » , senza perdere tempo e senza aspettare il voto. Primo incontro tra governo e sindacati, con maratona notturna, per il rinnovo del contratto del pubblico impiego. L’esecutivo ha offerto aumenti del 4,5% in cambio di maggiore mobilità e del blocco delle assunzioni.
Montezemolo: più coraggio, non è tempo di rinvii |
« Ricostruire si può, ma l’emergenza economica impone scelte impopolari » . « I politici tolgano la testa dalle urne » Il plauso degli imprenditori da Tronchetti Provera a Gilberto Benetton e De Benedetti |
ROMA — « L’emergenza economia impone di agire. Non è più tempo di rinvii: è l’ora delle grandi scelte, del coraggio e del rigore » per « ricostruire l’Italia » . Così, a queste condizioni, « la rivincita è possibile » . Però, di condizioni, ce n’è un’altra. È il presupposto non aggirabile: « Lo dico alla maggioranza e all’opposizione: togliete la testa dalle urne elettorali » . A questo punto la platea viene letteralmente giù. In prima fila Silvio Berlusconi è sempre più scuro e Romano Prodi, poche poltrone alla destra del premier e del presidente della Camera Pierferdinando Casini, non appare più sereno o distaccato. E ovviamente: Luca Cordero di Montezemolo scansa le polemiche sulle « colpe passate » ma il richiamo a « una politica alta » che, ora, « prenda decisioni » anziché « smarrirsi in defatiganti dispute sul perimetro degli schieramenti » non risparmia nessuno. Lo dice anche chiaro: « Vale sia per il centrodestra sia per il centrosinistra » . E come la pensino gli industriali lo racconta l’applauso lunghissimo sulla frase: « Togliete la testa dalle urne. Giudicheremo le scelte di chi ha l’onore e l’onere di governare. Ma anche il senso di responsabilità dell’opposizione » . Aveva promesso un intervento « alto » , fuori dalle diatribe quotidiane, il leader di Confindustria. Ha mantenuto. E le reazioni dei 3 mila imprenditori ( il doppio del solito) presenti all’assemblea non lasciano dubbi su quanto la linea del vertice sia la stessa della « base » . Su tutto. Su quello che ci si aspetta dalla politica. Sul la recessione ( parola che Montezemolo pronuncia apertamente) e sulle « cose da fare, subito, insieme, con tutte le forze migliori del Paese » . E poi ancora sull’Europa ( « Basta scaricare lì responsabilità nazionali » ) , sulle banche, sulle relazioni industriali « da rifondare » , sulle riforme, sulla « trasparenza » . Sul fisco, primo obiettivo concreto perché « non chiediamo meno tasse per fare maggiori profitti, ma per investire di più, per costruire il lavoro e il successo di domani » . Dunque: « Togliere l’Irap sul lavoro è urgente per recuperare competitività » . Per non intaccare i conti pubblici e « riequ ilibrare il carico sulle importa zioni » si potrebbe pensare a « uno spostamento di imposte verso la tassazione indiretta » . Ma anche verso altro: « Stiamo diventando il Paese della rendita » , agevolata fiscalmente tanto quanto « è penalizzata la produzione » . Inaccettabile: « Non fateci perdere la voglia di fare gli imprenditori. Dateci risposte in tempi brevissimi » . Dopodiché: si dice « imprese svegliatevi e prendetevi le vostre respon sabilità » ? Bene. Però: « Per l’economia italiana è la stagione più difficile dal dopoguerra. Confindustria aveva lanciato invano l’allarme diversi mesi fa. E molti hanno voluto negare l’evidenza » . Non intendiamo, continua Montezemolo, « attardarci in lamenti: le colpe esistono ma ora è importante reagire, perché nessun male oscuro condanna il Paese » . E però, « caro presidente Casini, caro presidente Berlusconi: gli imprenditori si sono davvero rimboccati le maniche. Adesso è indispensabile che tutti facciano altrettanto. Servono scelte coraggiose, e probabilmente impopolari, non si può accontentare tutti. E non solo per l’emergenza: vanno combinate con uno sforzo di visione per costruire, anche, il domani » . Occorre « un progetto Paese » , insiste Montezemolo, una classe dirigente che « attorno a questa sfida sappia riscrivere un autentico patto fra i cittadini » . Ma occorre che il primo scatto di qualità lo faccia la classe dirigente ( non solo in politica): « Quella di oggi temo non si renda conto della drammatica situazione » . E allora bisogna anche recuperare « una forte etica del mercato » . E soprattutto il senso dello Stato e delle istituzioni « che invece, purtroppo, ho visto ridursi » . Non c’è da interpretare, il riferimento alle « saghe in banca » ( e altrove) è esplicito. E durissimo: « Incontri più o meno riservati presso le autorità, manovre incrociate, nuovi soggetti e capitali misteriosi, scalate clandestine, sospetti di insider, interventi della magistratura… » . Tutto ciò dice « che sono necessarie le regole e le autorità capaci di farle rispettare » . Invece, Consob a parte ( « Bene ha fatto a ribadire i principi » ) , niente: « Nel Paese, e soprattutto nella sinistra, abbiamo sentito troppi silenzi » . Il lungo applauso dalla platea racconta il resto. Come i commenti dei big: « Relazione perfetta » per l’amministratore delegato Fiat Sergio Marchionne, « compl eta e condivisa » per il presidente Telecom Marco Tronchetti, « che ha evidenziato l’emergenza del Paese » per Carlo De Benedetti. « Un’ottima diagnosi » per Roberto Colaninno, d’accordo Gilberto Benetton. |
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