19 Luglio 2005
Lezioni di Costituzione
Autore: Maurizio Viroli
Fonte: La Stampa
L’onorevole Maurizio Gasparri, già ministro delle Comunicazioni, ha dichiarato nell’intervista pubblicata due giorni or sono su questo giornale che sarebbe un fatto «assolutamente normale» esigere da parte degli stranieri che vivono in Italia la conoscenza della Costituzione.
Perché soltanto gli immigrati dovrebbero dimostrare di conoscere la Costituzione e non anche, e a maggior ragione, i cittadini italiani Conoscere la Costituzione è primo dovere del cittadino. Dalla Costituzione il cittadino impara infatti i suoi diritti e i suoi doveri, e trae le conoscenze essenziali sulla struttura dello Stato che gli permettono di formarsi un’opinione sui problemi politici. Prima di esigere dagli immigrati non cittadini la conoscenza della Costituzione sarebbe dunque più saggio
esigerla dai cittadini.
Se lo Stato mandasse gli immigrati a scuola di Costituzione si verrebbe a creare una situazione davvero buffa (e triste) in cui i non cittadini conoscono la Costituzione e i cittadini la ignorano. E’ infatti cosa ben nota che pochi cittadini italiani conoscono la Costituzione e che le nostre scuole, a parte lodevoli eccezioni, non la insegnano.
Cominciamo allora a insegnare di nuovo la Costituzione, e cominciamo ad insegnarla a tutti, cittadini e non cittadini, fin dalla scuola elementare.
In questo modo la Repubblica adempirebbe ad un suo dovere, e fra qualche anno avremmo dei giovani con una più matura coscienza civile capaci di affrontare meglio le scelte difficili che il vivere libero richiede. E avremmo anche dei giovani immigrati che non sono cittadini italiani ma che probabilmente ammireranno la nostra Costituzione e vorranno appena possibile diventare cittadini a pieno titolo della nuova patria.
Esigere invece la conoscenza della Costituzione, sotto pena di espulsione, soltanto dagli immigrati avrebbe esattamente l’effetto contrario: i cittadini continuerebbero a conoscerla poco (o ad ignorarla), e gli immigrati vedrebbero in essa non la legge che li accoglie, protegge e dà loro una nuova dignità personale, ma uno strumento per cacciarli.
Insegnare la Costituzione a tutti dovrebbe essere opera costante della Repubblica, ma in questo tempo di minaccia terroristica è diventato ancora più necessario. Oltre all’impegno delle forze di sicurezza avremo bisogno, per vincere la battaglia, di enormi risorse morali e di una larga unità politica. E dove possiamo trovare, tutti, italiani e non italiani, quelle risorse e quell’ unità, se non nella Costituzione?