Lerner, la Moratti va al corteo per la Liberazione con suo padre, ex deportato a Dachau, e la fischiano. Poi un gruppo di militanti fischia la Brigata ebraica.
«Io però non vorrei parlare della signora Moratti…».
Era lì con un anziano in sedia a rotelle…
«Innanzitutto chi la fischia si mostra, prima che antisemita, ignorante, perché evidentemente non conosce la storia, e il senso della gratitudine nei confronti di persone, come il papà di Letizia Moratti, che hanno vissuto quell’esperienza atroce».
Poi c’è il capitolo speciale su Israele. Com’è possibile che la sinistra non riesca a immunizzarsi dai suoi vecchi riflessi?
«Ma sa, lì dentro c’è tantissima ignoranza di chi non sa cos’è Israele, non conosce la storia di un popolo e neanche cosa voglia dire il dialogo tra religioni e culture. Sono comportamenti da cane di Pavlov che azzanna appena vede una stella di David…».
Antisemitismo o semplice idiozia?
«Io non ho nessuna esitazione a usare la parola antisemitismo, che è più grave. Capisco che li si possa considerare quattro gatti, estranei al grosso del corteo, ma è ugualmente gravissimo, perché poi fisicamente si trovano in quel corteo. Il fatto che non sappiano nulla, che il loro antisemitismo spesso sia inconsapevole, o negato, a differenza di quello dell’estrema destra, non sposta di nulla il giudizio che se ne deve dare».
Uno se l’aspetterebbe di più a destra, e invece anche la sinistra brilla.
«Che l’antisemitismo sia purtroppo radicato anche all’interno della sinistra è un fatto. Da questo punto di vista, lo dico tristemente, non sono per nulla sbalordito, ci sono tantissime ragioni storiche per cui si capisce – ovviamente senza giustificarlo – da dove provenga questo antisemitismo di sinistra. Ma per me non sposta una virgola, se a fischiare o bruciare bandiere è uno che porta la bandiera rossa io lo sento uguale a un naziskin, ugualmente distante da me, tra i due non c’è nessuna differenza. Il punto è che nella sinistra deve farsi strada l’idea che occorre una vigilanza severa contro ogni antisemitismo, islamico, di destra, di sinistra, a volte anche cristiano…».
Vede un antisemitismo cristiano-revanchista forte?
«Sì, c’è una componente di ipertradizionalismo cristiano che in questa fase storica fa molto sentire la sua voce, ed è spesso una voce autenticamente antisemita».
Che cosa avrebbe fatto da ragazzo se si fosse trovato in corteo accanto a gente così?
«Tutte le volte che uno assiste a gesti odiosi come bruciare una bandiera di Israele, o travestirsi da kamikaze, deve capire che siamo tutti responsabili, deve denunciarlo, punto e basta. A maggior ragione se quello che l’ha fatto milita nelle tue stesse file».
Certo alcuni leader del centrosinistra in passato sono parsi timidi nella denuncia… Uno si aspetta che accadano cose così e i dirigenti della coalizione, sia riformisti sia radicali, siano i primi a condannare, invece spesso si osserva un loquace silenzio.
«… Purtroppo è vero, ma non mi faccia commentare un silenzio, magari prima della fine della giornata diranno qualcosa di chiaro».