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6 Maggio 2005

La transumanza degli azzurri mette in crisi la Margherita

Autore: Antonello Caporale
Fonte: la Repubblica

ROMA – In politica non esistono i perdenti, ma i transumanti. Il transumante ha il corpo avvilito dello sconfitto, ma l´animo di un guerriero indomito. E dunque ambisce a continuare la sua opera e completarla, anche a costo di trasferirsi nell´altro fronte.
Non c´è infatti giornata che non segnali, in qualche luogo d´Italia, il duro cammino di un transumante. Solo ieri, secondo quanto riporta l´Ansa, un senatore e un deputato, il senatore Basile, siciliano, e il deputato Santulli, napoletano, hanno alzato bandiera bianca e si sono arresi. Troppe delusioni con Forza Italia che non riconosce più i meriti e i bisogni. «Nessuno mi ha chiamato, con nessuno ho avuto modo di parlare del mio caso», ha detto con un soffio di voce Santulli. Molto triste, ha iniziato le pratiche del trasloco. Si è accomodato nel gruppo misto, che è come la panchina per un calciatore in attività. Il collega Basile, con le idee più chiare, ha scelto già e brindato già insieme a Francesco Rutelli e già ha abbracciato il suo nuovo partito: la Margherita. In effetti, e specialmente al Sud, moltissimi dirigenti, assessori, anche solo consiglieri, hanno le idee chiarissime. Così chiare che Ciriaco De Mita, martedì scorso, facendo il conto, ha detto in una riunione della direzione del partito: «Fermatevi, fermiamoci. Con tutti questi transfughi la Margherita rischia di scoppiare».
Come la rana di Esopo, la Margherita sta infatti seguendo un programma alimentare ipercalorico. L´obiettivo è raddoppiare di peso in un anno soltanto. Ogni giorno guadagna qualche chilo. Ieri Basile, prima delle scorse elezioni regionali la deputata dell´Udc Dorina Bianchi, donna calabrese forte e astuta. A Genova l´ex assessore regionale al Personale Nicola Abbundo, a Milano il vicecordinatore di Forza Italia Roberto Caputo, craxiano gonfio di voti e di relazioni. A Catania il più onorato e luccicante dei transumanti. Il professor Fernando Latteri, magnifico rettore dell´università ed ex munifico elettore di Forza Italia. Si è deciso di farlo sedere alla presidenza dell´Ulivo siciliano. Il miracolo di Latteri, ex berlusconiano doc oggi unionista doc. E sebbene Franco Marini, che ha sempre la testa nelle minuzie organizzative perché sa che si vince con i voti e non con le chiacchiere, avverta che «non vedo all´orizzonte gente senza truppa, né bulli o fantasmi politici», Dario Franceschini ammette che bisogna vigilare almeno un po´: «Nei prossimi mesi si farà la fila davanti alla nostra porta. L´importante è selezionare». «Selezionare, e come – domanda il senatore Manzione, amico di Arturo Parisi – Nella nostra casa entra chi vuole e all´ora che vuole. Sembrano i nuovi padroni, alcuni con la cifra di un ceto politico conosciuto e sconfitto».
Bisognerebbe inventarsi una specie di check point all´altezza dell´Udeur: prima i voti e poi entri. Perché in effetti già si sono levate le proteste per alcuni nullatenenti che hanno guadagnato, chissà come, poltrone anche importanti (da settemila euro mensili) senza crediti particolari. Eravamo rimasti, per esempio, alla piccola notizia che Paolo Naccarato, triste assistente di Francesco Cossiga, fosse militante del centrodestra, assessore o giù di lì nel governo calabrese di Chiaravalloti, sconfitto poi alle urne. Invece oggi egli è già nel centrosinistra, nel ruolo atipico del “vice-assessore”, figura nuova della fantasiosa Calabria. Vice di Agazio Loiero, il presidente della Margherita.
Il fiorellino di campo sta comunque diventando un albero dal tronco grande e importante. Diciamolo: quasi come quello della Quercia. Rutelli può dirsi soddisfatto. Lo vede crescere e nota che ovunque c´è un´eccitazione positiva, una gara al lavoro e alla proposta. Ogni giorno sbuca un volto nuovo, un amico da conoscere, un´avventura da condividere. Bello.
Bellissimo, per esempio, che a Genova l´ex assessore regionale al Bilancio, il professor Pittalunga, sia con ogni probabilità anche il nuovo assessore al Bilancio. Centrodestra e centrosinistra per i numeri pari sono. Lì non è una conquista della Margherita, ma di Claudio Burlando, che è diessino. Finanche Nichi Vendola si è giovato a Bari dell´appoggio del senatore Mongiello, segretario regionale dell´Udc, ora ex naturalmente. E nella versione emiliana le transumanze hanno assunto persino forme comiche. A Bologna è accaduto che il dottor Salizzoni, vice di Guazzaloca, stesse cercando conforto poggiando il suo capo sulla spalla di Cirino Pomicino. Aveva quasi maturato il passaggio nell´Udeur quando ha notato che il suo traghettatore, cioè Pomicino, si era a sua volta trasformato in transumante. I due hanno perso la bussola e ora sono dati dispersi nel centrosinistra.