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18 Settembre 2007

Intervista Tiziano Treu: “Perché non si toccano i costi della politica?”

Fonte: La Stampa

«Bisogna essere rigorosi, seri, ma anche credibili rispetto alle cose che abbiamo promesso e alle aspettative dei cittadini. Per questa Finanziaria bisogna certamente esercitare il massimo rigore nei tagli alla spesa, ma dare un segnale tangibile e visibile sulla riduzione delle tasse».
Tiziano Treu, ex ministro del Lavoro e dei Trasporti, esponente della Margherita è chiarissimo: sul Fisco il governo deve agire, Subito.

Treu, il ministro dell’Economia Padoa-Schioppa lancia messaggi preoccupati. Soldi per la riduzione delle tasse ce ne sono pochi…
«Questa Finanziaria è un’occasione che non può essere sprecata. E voglio essere chiaro: sono totalmente d’accordo con chi – a cominciare da Padoa-Schioppa – chiede impegno esemplare sul fronte del rigore. Per l’oggi e per il domani non possiamo adoperare per operazioni di aumento della spesa pubblica i proventi dell’extragettito, che sono una risorsa strutturale ma limitata. Nuovi impegni di spesa possono essere finanziati, certo, ma tagliando in altri punti, agendo sugli sprechi evidenti – come le mille inutili Commissioni – ma anche con colpi di scure in punti nevralgici dello Stato».

Ovvero?
«Io sono d’accordo con Eugenio Scalfari: si può dimezzare il numero dei ministri, dare una sforbiciata alla lista dei sottosegretari, riformare in modo forte alcuni livelli di governo. Ad esempio, si possono subito eliminare le Province che faranno parte delle aree metropolitane, oppure riunificare e riaggregare un buon numero di Comuni. Sarebbero segnali forti e inequivocabili: per razionalizzare e ridurre i costi della politica, ma anche per fare cassa. Stesso discorso va fatto per il piano di ringiovanimento della pubblica amministrazione pensato dal ministro Luigi Nicolais, che è importante. C’è già un turnover naturale significativo tra i lavoratori pubblici, l’idea di accrescerlo è positiva. Naturalmente bisogna vedere come e dove».

Dunque, il suo è un «no» a un allentamento del rigore.
«Ci mancherebbe altro. Io dico che dobbiamo avere le carte in piena regola sul fronte del rigore. Dopodiché…».

Dopodiché?
«… il centrosinistra ha fatto delle promesse ben precise. Dobbiamo dare un segnale sulle tasse, altrimenti non siamo più credibili di fronte agli elettori. Il Parlamento, a larghissima maggioranza, ha dato una indicazione molto precisa sulla riduzione dell’Ici, indicazione che va mantenuta e rispettata. Del resto, è scritto esplicitamente nel Dpef, e dunque vale per il Parlamento ma anche per il ministro dell’Economia Tommaso Padoa-Schioppa: le risorse dell’extragettito fiscale devono essere utilizzate direttamente per ridurre la pressione fiscale. Agendo sull’Ici, a favore delle imprese, dando un segnale sulle imposte personali sul reddito iniziando dai più poveri, i cosiddetti “incapienti”».

Altrimenti, par di capire, sarà lo stesso governo a correre rischi.
«Dobbiamo essere seri. Essere in grado di tagliare la spesa inutile o errata, e rispettare le promesse di alleggerimento del prelievo fiscale. Lo ha detto molto bene Walter Veltroni a Padova, ai lavoratori autonomi e agli imprenditori veneti: bisogna passare dalla vecchia nozione del “pagare tutti per pagare meno” al “pagare meno per pagare tutti”. Che vuol dire cominciare ad alleggerire il contribuente nel momento in cui si fa anche una seria lotta all’evasione».