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26 Febbraio 2009

“Il governo boicotta il referendum elettorale”

Autore: Red.
Fonte: Repubblica

ROMA – Il comitato promotore dei referendum della legge elettorale torna in campo. Il voto dovrà tenersi entro 90 giorni da oggi, ma i referendari chiedono che sia abbinato all´election day del 6 e 7 giugno, quando si voterà per le europee e per le amministrative. Se il governo sceglierà invece il 14 giugno sarà un chiaro segnale di boicottaggio del referendum. Non solo, separare l´appuntamento dall´election day costerebbe ben 400 milioni di euro. L´allarme viene lanciato da Giovanni Guzzetta, Mario Segni e Arturo Parisi, in una conferenza stampa alla Camera.

«Nel periodo indicato dalla legge, tra il 15 aprile e il 15 giugno – spiega Guzzetta – ci sono solo due domeniche disponibili per svolgere il referendum, il 7 o il 14 giugno. Essendo già stato previsto l´election day per il 6-7 giugno, le ipotesi sono due: o abbinare il referendum alle Europee e alle Amministrative; oppure fissare il referendum il 14 giugno, con il risultato che, avendo in programma il ballottaggio per le elezioni amministrative il 21 giugno, che i cittadini dovrebbero andare a votare per tre settimane consecutive». Una scelta che “stancherebbe” gli elettori con la conseguenza di aumentare il rischio di annullamento per mancato raggiungimento del quorum. «Ci sono segnali – sostengono i referendari – che fanno pensare che il governo voglia fissare il referendum proprio il 14 giugno per stancare gli elettori e boicottare il voto».

Segni si rivolge al ministro dell´Interno: «Maroni ha motivato la scelta di abbinare Europee ed Amministrative con ragioni di risparmio. Per questo gli chiediamo se ci sarà una indicazione diversa per il referendum di spiegarne i motivi». Una decisione del governo ancora non c´è e «ci auguriamo che la nostra richiesta venga accolta», auspica Segni. La battaglia dei referendari è aperta a tutti: «Ci rivolgiamo a tutti i partiti, ma in primo luogo alle Istituzioni: al ministro Maroni, al presidente del Consiglio, ma facciamo appello al capo dello Stato perché tuteli la partecipazione democratica».