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26 Aprile 2001

“I valori della Resistenza sono patrimonio di tutti”

Fonte: la Repubblica

«La testimonianza ci viene dai protagonisti della Resistenza che oggi sono con noi in piazza Maggiore. Essi, nel lontano ’45, furono espressione di quegli ideali che costituiscono un grande patrimonio del nostro Paese, un patrimonio di tutti, da preservare contro qualsiasi insidia». Giorgio Guazzaloca parla per alcuni minuti dal palco allestito in piazza davanti a Palazzo d’Accursio. Un discorso atteso, nel giorno delle celebrazioni del 25 aprile, dopo le polemiche nate dalla proposta della sua maggioranza di eliminare il riferimento alla Resistenza dallo Statuto comunale. Davanti a una platea con tanti bambini, divertiti dai giocolieri della festa del latte Granarolo, che da quattro anni «sponsorizza» la manifestazione popolare del 25 aprile, il sindaco ha ribadito la difesa di quegli ideali che «hanno ispirato la nostra democrazia, la quale ha garantito a tutti le libertà fondamentali ed ha saputo trovare la forza anche di vincere le sfide più difficili come quella del terrorismo».
Accanto, sul palco, c’è il partigiano «William» Michelini, presidente dell’Anpi provinciale. «Un buon discorso», commenta al termine, «quando arriverà in consiglio la modifica di statuto siamo sicuri che il sindaco dirà nuovamente le cose che ha detto qui». Lo strappo è ricucito con i partigiani, presenti soprattutto nella commemorazione a Monte Sole, ma rimangono i mal di pancia nel centro destra e, dopo il rinvio in commissione, il caso è destinato a scoppiare nuovamente in consiglio. Le celebrazioni per il 25 aprile sono iniziate in mattinata con l’alzabandiera. Migliaia le persone in piazza, «molte più, anche nei quartieri e in provincia, degli anni passati» dice Michelini. «Ci sono le elezioni, il pericolo terrorismo, i tanti attacchi alla Resistenza: la gente sente il dovere di partecipare». Guazzaloca ha poi deposto una corona di fiori al sacrario dei caduti, sostando in silenzio per un minuto. Bersaglieri in fila, autorità e rappresentanti delle forze militari. C’erano il presidente della Provincia Vittorio Prodi, il prefetto, l’assessore regionale Campagnoli, i parlamentari Parisi (Democratici) e Bonfietti (Ds), il vicesindaco Salizzoni, il presidente del consiglio comunale Marchetti, i consiglieri del centro sinistra. Zamboni, di Rifondazione: «Non sarò in piazza al pomeriggio perché non riconosco al sindaco il diritto di parlare di Resistenza». Nella folla, un signore anziano si è sentito male ed è stato portato via dall’ambulanza del 118 in gravi condizioni. I partigiani hanno venduto libri, la memoria, al banchetto vicino alla fontana del Nettuno, più in là il gazebo di An. Alle due e mezza, il concerto di bande popolari. Il sindaco, in piazza con l’assessore Monaco, è salito sul palco accompagnato da Michelini che ha chiesto il silenzio per Sara, la bimba barbaramente uccisa. Tra la folla, stringe mani l’ex sindaco e candidato Walter Vitali. «Oggi in quegli ideali ogni italiano, al di la’ delle proprie convinzioni ideologiche, si riconosce – ricorda Guazzaloca – . Su quegli ideali che il tempo non può logorare si fonda il legame che ci unisce al 25 aprile di 56 anni fa». Il sindaco insiste soprattutto sui giovani e la memoria. Ha chiuso i discorsi dal palco, parlando della Fanep, Emilio Franzoni, medico, ma anche candidato per Democrazia europea. In piazza, i ragazzi con le magliette «Nati dalla Resistenza». Benedetta: «I miei nonni resistevano, è un valore di tutti». E come ogni anno, la comunità gay e lesbica bolognese ha commemorato le vittime omosessuali del nazifascismo ai giardini di Villa Cassartini.