MADRID – Silvio Berlusconi finisce nuovamente sulle prime pagine dei giornali europei. A occuparsi di lui questa volta è il quotidiano El Mundo, che dedica la prima pagina al leader di Forza Italia sotto inchiesta in Spagna per il cosiddetto affare Telecinco, la televisione di cui fu azionista. A seguire l’inchiesta è il giudice Baltazar Garzon, lo stesso che ha messo ai ferri corti il dittatore cileno Augusto Pinochet e che, da tempo, si occupa del Cavaliere. L’accusa de El Mundo è chiarissima: negli anni in cui Berlusconi controllava Telecinco, le casse della televisione spagnola furono svuotate e i soldi dirottati in società off-shore riconducibili al gruppo Fininvest. Fax, lettere e documenti proverebbero queste operazioni.
La rete televisiva Telecinco – scrive El Mundo – pagò miliardi per diritti sportivi e cinematografici a una rete di imprese con sede in paradisi fiscali e controllate dal gruppo Fininvest. Il quotidiano spagnolo sarebbe infatti entrato in possesso di documenti che proverebbero l’esistenza di società off-shore riconducibili a Berlusconi, cosa che “il magnate italiano aveva negato” sottolinea il giornale. Fu attraverso queste operazioni che vennero svuotate le casse della televisione spagnola, di cui Berlusconi era, tra l’altro, azionista.
Questa rete di imprese, secondo un atto del giudice Baltasar Garzon, costituisce “una rete finanziaria internazionale, fiscalmente oscura, radicata in diversi paesi considerati paradisi fiscali”, che comprende le società Rinoba e Reteeruropa, con sede in Olanda, e le ungheresi Arnera e Magyar.
Le carte ottenute da El Mundo confermerebbero che queste imprese appartenevano al gruppo Berlusconi e che Telecinco comperò da loro diritti su film ed eventi sportivi per un totale di 21 milioni di pesetas, oltre 244 miliardi di lire. Così, mentre l’emittente spagnola affondava in un mare di debiti (58 miliardi di pesetas fino al 1995), “i guadagni del gruppo Berlusconi aumentavano in modo spettacolare”, scrive il quotidiano.
Una serie di fax alcuni dei quali inviati da Lugano, in Svizzera, con documenti relativi alle società olandesi e ungheresi che portano però l’intestazione “Fininvest Service Sa”, sono nelle mani del quotidiano spagnolo.