ROMA – ”Le primarie aperte a tutti offrono piu’ garanzie che se votassero solo gli iscritti ai partiti. Saranno poi con un indirizzo programmatico associato al singolo candidato, in modo da qualificarne la proposta. Questo modello dovrebbe essere esteso all’elezione di tutti i vertici anche su base locale”.
Cosi’ saranno le primarie, secondo le regole che il gruppo di lavoro presieduto da Arturo Parisi ha steso in previsione delle consultazioni dell’8 e 9 ottobre. Il presidente dell’assemblea federale della Margherita lo spiega ai giornalisti di Repubblica Radio.
”Saranno aperte – afferma – a tutti i cittadini sia per quanto riguarda l’elettorato passivo che per quello attivo. C’e’ il rischio di infiltrazione? Nella proposta sono affrontati questi rischi, ma gli elettori devono dichiarare pubblicamente di essere di centrosinistra e questo fatto un po’ scoraggia gli elettori di centrodestra che dovrebbero provare l”onta’ della dichiarazione pubblica”.
”D’altronde – aggiunge Parisi – se limitassimo la consultazione agli iscritti ai partiti, la base si restringerebbe molto, direi troppo. Sia per la quantita’ sia ahime’ per la qualita’, perche’ non garantisce la presenza in elenchi della cui certificazione neppure i partiti sanno dare conto fino in fondo.
Abbiamo situazioni in cui i partiti prendono meno voti di quelli che sono ad essi iscritti in una determinata zona”. Il candidato portera’ con se’ anche un suo programma, spiega Parisi.
”La proposta del comitato prevede l’associazione al nome del candidato di alcune priorita’ programmatiche che quel candidato ritiene qualificanti per la sua candidatura. Non sara’ questo il programma della coalizione, che sara’ invece scritto successivamente e sotto la guida del candidato vincente.
Il quale dovra’ farsi carico di rappresentare anche le priorita’ programmatiche dei candidati sconfitti nella competizione. Ma le priorita’ programmatiche sono associate nella proposta come un impegno, un obbligo, un servizio alla proposizione della candidatura ai cittadini”.
”Abbiamo valutato – spiega Parisi – l’opportunita’ di immaginare che il metodo delle primarie si estenda anche a livello locale. Il primo passaggio e’ la scelta in comune delle cariche in comune.
Le cariche piu’ immediatamente disponibili per sottoporle alla scelta dei cittadini sono quelle di governo locale, sindaci e presidenti di provincia e regione. Non possiamo affidare queste scelte alle discussioni logoranti tra segretari di partito.
E’ bene che anche i cittadini dicano la loro”. ”Io sono un sostenitore accanito delle primarie – conclude Parisi – le avevamo pensate non solo per l’oggi anche per il domani, sul tempo lungo. Anzi non solo per noi, ma anche per altri. Come risolveranno quelli del centro destra la successione di Berlusconi? Pensavamo che fosse un modello da offrire anche a loro”.