Non credo che l’entità del nostro apporto alla missione in Libano possa essere commisurato solo al peso demografico del nostro paese sul totale dei paesi dell’Onu, come sostiene il Presidente Berlusconi.
Questo può essere, naturalmente assieme al nostro ruolo mondiale, un punto di riferimento per il complesso delle nostre missioni all’estero. Per le singole missioni conta invece il senso di responsabilità che ci chiama ad una iniziativa capace di spingere anche altri Paesi a condividere la nostra preoccupazione per la causa della pace. Ma ancor più conta la vocazione specifica, la chiamata che viene all’Italia dalla prossimità geografica, dalla storia, e dall’interesse nazionale alla pace in Medio Oriente.
Chi si sentirebbe mai di chiedere all’India il contributo che il suo peso demografico farebbe attendere senza considerare gli altri fattori?