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12 Gennaio 2006

Se l’accelerazione del Partito Democratico dipende dalla quantità della risposta degli elettori, la quantità dei voti di domani dipende dalla qualità della proposta di oggi

Ha ragione Fassino: se la costruzione del
Partito Democratico è ormai una prospettiva comune a Ds e Dl, la accelerazione
nella sua costruzione deriverà  dal fatto che “l’Ulivo registri nelle prossime
elezioni un grande successo”.

Ma questo dipende dalla forza con la quale i
partiti promotori dell’Ulivo faranno della lista che sarà presentata alla
Camera il motore della proposta politica, la locomotiva unica e unitaria che
guidi e indichi la direzione di marcia alla diversa proposta elettorale avanzata
dagli stessi partiti al Senato.

Una locomotiva, non una semplice bicicletta.
Solo una locomotiva può infatti assicurare quel grande successo che Fassino
evoca combinando e rappresentando in modo unitario la novità di una proposta
che, al di là delle denominazioni, è l’Ulivo per il Partito Democratico.

Una
lista che si proponesse come una semplice somma tra partiti, associando in modo
esplicito o implicito due simboli, come capita appunto nelle “biciclette
elettorali” finirebbe infatti per soggiacere alla regola per la quale 2+2 è raramente uguale a 4.

Chi auspica una accelerazione domani, deve perciò accelerare e intensificare l’impegno già oggi per rappresentare avanti agli
elettori lo spirito del vero Ulivo lo stesso che si è manifestato il 16 ottobre
nelle primarie nazionali, nello scorso dicembre in quelle siciliane, ed è chiamato a manifestarsi nel turno che ci attende il prossimo 29 gennaio per la
scelta dei candidati sindaci dell’Unione in alcune grandi città, da Milano a
Cagliari.

Chi lavora per le quantità della risposta degli elettori di domani
deve impegnarsi oggi nella qualità della proposta.