Leggo su alcuni organi di stampa di un mio intervento nel processo di designazione del candidato alla guida del centrosinistra nelle prossime elezioni siciliane. Sento il dovere di precisare che si tratta di un equivoco. Se così fosse mi troverei infatti in contraddizione con me stesso. L’unica mia preoccupazione manifestata al riguardo è stata finora infatti la difesa del principio che questa scelta debba essere rimessa agli elettori siciliani del centrosinistra attraverso una elezione primaria. In nome di questo principio ritengo indebita ogni ingerenza di esponenti ed organizzazioni esterni alla Sicilia a cominciare da me. In nome di questo principio ritengo inopportuna l’eccessiva connotazione di partito che in queste ore viene impressa a candidati che sulla base di una scelta personale hanno alzato la mano per dichiarare la loro disponibilità a proporsi come riferimenti di tutta la coalizione. In nome di questo principio ho manifestato il mio apprezzamento prima verso Rita Borsellino e poi verso Ferdinando Latteri che, senza previe assicurazioni sull’esito della competizione, si sono esposti pubblicamente e rappresentando le loro diverse idee per la Sicilia hanno messo le premesse perché i siciliani possano fare la loro scelta. Questa preoccupazione l’ho rappresentata a partire da mie consolidate convinzioni, ma anche interpretando la scelta manifestata nella ultima Assemblea Federale dal mio partito di cercare un orizzonte nuovo sulla spinta del messaggio inequivoco a favore di una democrazia partecipata che ci è venuto dalle ultime elezioni primarie nazionali.