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30 Maggio 2006

Saluto del Ministro della Difesa, on. prof. Arturo Parisi, in occasione della visita al contingente italiano in Irak

Signor Capo di Stato Maggiore della Difesa, Generale Madeddu, uomini e donne del Contingente,


sono veramente lieto di essere qui con voi per portarvi il saluto del Governo, che è il saluto del Paese. Il Paese guarda a voi con profonda ammirazione per quanto fate, per quanto avete saputo realizzare. La qualità del vostro contributo è apprezzata nelle massime sedi internazionali ove gli italiani vengono considerati fra i migliori peace-keeper del mondo. Perché in tutte le situazioni hanno saputo coniugare mirabilmente doti di fermezza, di disciplina e, al tempo stesso, di grande umanità.
Il Paese, tuttavia, vi segue anche con ansia e trepidazione, ben sapendo dei rischi ai quali è esposto il personale che opera in una missione che – come nessuna altra – è già costata dolorose perdite umane.


Penso che sia doveroso, in questa circostanza e in questo luogo, a nome del Governo e dell’intero Paese, rivolgere un reverente, commosso pensiero a tutti i Caduti di questa missione. Voglio richiamarli alla nostra memoria ed al nostro cuore per ricordarli come soldati e come uomini, uno per uno:
–            Capitano Massimo Ficuciello;
–            Sottotenente Enzo Fregosi;
–            Sottotenente Giovanni Cavallaro;
–            Sottotenente Alfonso Trincone;
–            Sottotenente Filippo Merlino;
–            Maresciallo Aiutante Alfio Ragazzi;
–            Maresciallo Aiutante Massimiliano Bruno;
–            Maresciallo Capo Daniele Ghione;
–            Maresciallo Capo Silvio Olla;
–            Brigadiere Giuseppe Coletta;
–            Brigadiere Ivan Ghitti;
–            Vice Brigadiere Domenico Intravaia;
–            Appuntato Horatio Maiorana;
–            Appuntato Scelto Andrea Filippa;
–            Caporal Maggiore Capo Emanuele Ferraro;
–            1°Caporal Maggiore Alessandro Carrisi;
–            Caporal Maggiore Pietro Petrucci;
–            Caporal Maggiore Matteo Vanzan;
–            1° Caporal Maggiore Antonio Tarantino;
–            Maresciallo Capo Simone Cola;
–            Sergente Salvatore Marracino;
–            Tenente Colonnello Giuseppe Lima;
–            Capitano Marco Briganti;
–            Maresciallo Capo Massimiliano Biondini;
–            Maresciallo Ordinario Marco Cirillo;
–            Sergente Davide Casagrande;
–            Maggiore Nicola Ciardelli;
–            Maresciallo Aiutante Carlo De Trizio;
–            Maresciallo Aiutante Franco Lattanzio;
–            Sottotenente Enrico Frassanito.
Al ricordo di questi Caduti dobbiamo associare anche i nomi di due civili:
–            Dott. Stefano Rolla;
–            Dott. Marco Beci,
e i nostri compagni d’armi rumeni, ai quali è toccata la stessa sorte dei nostri militari.
Così come non possiamo dimenticare il Dott. Nicola Calipari, anche lui caduti nell’adempimento del dovere.
Allo stesso modo, sento il dovere di ricordare i tanti cittadini irakeni caduti, vittime anch’essi di atti terroristici.


Uomini e donne della missione “Antica Babilonia”,


avete operato con grande professionalità, rinnovando giorno dopo giorno, con serenità e coraggio, le gesta di quanti vi hanno preceduto sotto le stesse bandiere e sotto i nomi carichi di storia e di gloria dei reparti che vi inquadrano.
Non esito a riconoscere che il primo nome che bussa al mio cuore di sardo e viene sulle mie labbra è quello della “Sassari”. Ho appena ascoltato l’inno dei “Dimonios” e sono ancora pervaso dall’emozione di quelle note, ma so anche che qui si è alternata la parte migliore delle forze italiane, dalla “Garibaldi” all’”Ariete”, alla “Pozzuolo del Friuli”, alla “Folgore”, alla “Friuli”. E tutti hanno meritato allo stesso modo, tutti meritano apprezzamento e gratitudine.
Senza esitazioni, posso dirvi che è oggi che sento di iniziare il mio mandato di Ministro della Difesa. Perché questa visita mi consente di guardarvi negli occhi, di parlarvi, di dividere con voi, anche se per poche ore, le tensioni e le fatiche che provate in questa terra segnata allo stesso tempo dal dolore e dalla speranza.
Anche io, come voi, ho portato una divisa, negli anni della mia adolescenza. Un’esperienza lontana negli anni, ma non nel cuore, ove ha lasciato un segno profondo, un affetto ed una attenzione del tutto particolari verso il mondo militare nonché la coscienza della grandezza del compito che svolgete per il Paese intero.
La questione irakena è stata seguita da vicino da tutti noi, con passione e serietà. Ed io concordo nel sostenere come i primi eroi siano stati i cittadini irakeni, recatisi alle urne in grande maggioranza nonostante le grandi e gravi minacce di attentati.
Sulla base del mandato che il Governo ha ricevuto dagli elettori, è in corso l’esame delle opzioni praticabili in merito ai tempi e alle condizioni per il rientro delle Forze Armate italiane dall’Irak. Questo con un contestuale rafforzamento del nostro impegno civile a sostegno della ricostruzione del Paese e del consolidamento delle sue istituzioni democratiche, nell’ambito di un processo di consultazioni con il Governo irakeno e le altre parti interessate.
Le decisioni del Governo sono guidate dall’intenzione di accelerare questo passaggio e di garantire una nostra presenza incisiva, a sostegno dell’amministrazione irakena e dei suoi sforzi di ricostruire le infrastrutture e l’organizzazione statuale.
L’Italia è consapevole dei doveri di una grande democrazia industrializzata: doveri politici, diplomatici, militari, di sostegno e cooperazione economica, nel senso che la costruzione e la tutela della sicurezza vanno concepite in una logica ove siano utilizzati e dosati tutti gli strumenti a nostra disposizione.
L’Italia non volterà le sue spalle all’Irak.
La conclusione della nostra presenza militare, con il rientro del Contingente, non rappresenta in alcun modo un disimpegno. Tutt’altro. L’impegno dell’Italia proseguirà ulteriormente attraverso una rafforzata collaborazione politica, civile, umanitaria e di sostegno alle istituzioni ed alla ricostruzione del Paese. Si tratterà di un programma molto qualificato che si propone di rafforzare l’impegno della comunità internazionale a favore dell’Irak.
E’ un grande sforzo politico e diplomatico al quale l’Italia non farà mancare intelligenza, entusiasmo, impegno, nei grandi fori internazionali, nel quadro delle Nazioni Unite, dell’Unione Europea e dell’Alleanza Atlantica.


Signor Capo di Stato Maggiore della Difesa, Generale Madeddu, donne e uomini del Contingente,


desidero rinnovare a tutti voi il più sincero saluto augurale, unitamente ad uno schietto “buona fortuna”, e ai miei sentimenti di vivo apprezzamento, che rappresentano il sentire dell’intero Paese.


Viva le Forze Armate!
Viva l’Italia!
Forza Paris!