Di fronte alle dichiarazioni rilasciate a conclusione della riunione che questa mattina
ha visto riuniti i leader della maggioranza che sostiene il governo per
concordare contenuto e tempi delle riforme istituzionali. Arturo
Parisi, che questa estate ha partecipato come coordinare politico alla
raccolta del Referendum per la riforma della legge elettorale, ha
dichiarato.
“Se Alfano e Casini ci assicurano che si e’ deciso
addirittura di partire subito col taglio dei parlamentari verrebbe da
dire che l’accordo sulle riforme e’ arrivato alla ciccia, anzi diciamo
all’osso. Bene il taglio. Si potrebbe tuttavia sapere quanti, e quando?
Non vorrei che, partiti questa estate con la richiesta ineludibile di
ridurli alla meta’, tagliando 1 parlamentare su 2, dopo aver gia’
arrotondato in pochi giorni il taglio ad 1 su 5, si finisse a tarallucci
e vino tagliandone come si sente, 1 su 10. Non vorrei che, partiti per
placare l’antipolitica, si finisse all’opposto per alimentarla. E’
meglio misurare le promesse: promettere solo le cose che si pensa di
fare, e soprattutto fare quel che si e’ promesso. Non vorrei che alla
fine i cosiddetti “qualunquisti” potessero dire che i capipartito non
solo non hanno restituito ai cittadini il diritto di eleggere i propri
rappresentanti, come difronte al fiume di firme referendarie si sono
precipitati a promettere, ma li hanno anche privati della possibilita’
di partecipare alla scelta del governo, e, per di piu’, li hanno pure
presi in giro sui tagli delle spese della politica. Spero che chi questa
estate ha partecipato a raccogliere la protesta dei cittadini, fara’
sentire la sua voce.”