Ho letto
anch’io l’incredibile affermazione di D’Alema che ha ieri
ripetuto ancora una volta che ‘le firme sul referendum le stiamo
raccogliendo noi e il merito se lo prendono altri’ A prima vista
verrebbe da dire che D’Alema ha compreso che quel che contro il
Referendum non ha potuto la sua opposizione frontale puo’ farlo meglio
l’ostentazione di un suo sostegno.
Sarebbe una cattiveria.
L’esame della intera intervista dedicatagli da Zoro e disponibile su
youtube conferma infatti la sua immutata avversione ad una iniziativa
come la nostra che il suo orgoglio e la sua onesta’ gli impone di
ribadire.
Il fondamento della pretesa di D’Alema, cosi’ come altre
gravi inesattezze che va diffondendo, e’ quindi probabilmente da
attribuire a semplice disinformazione.
Mentre d’estate lui si
distraeva legittimamente sui nostri mari non e’ stato informato che a
terra c’era chi invece lavorava per consentire ai cittadini di
sottoscrivere la loro rabbia contro una vergognosa situazione che non
contrastata dura immutata da sei anni.
La dichiarazione di
D’Alema da’ comunque da sola la prova che la vittoria e’ a portata di
mano. Non si preoccupi tuttavia D’Alema per il mancato riconoscimento
del suo contributo. Del suo personale apporto alla vittoria del
Referendum sara’ dato conto: del suo cosi’ come quello di tutti gli
altri che, molto prima di lui, si son fatti interpreti della
indignazione e della rivolta dei cittadini: da Italia dei Valori al
Partito Liberale, da Sel all’Unione Popolare, da i Democratici ai
Referendari di Segni, senza dimenticare il contributo importante dato
dal libero apporto di un numero crescente di iscritti al Pd e da
coraggiosi dirigenti del partito non meno autorevoli dello stesso
D’Alema, anche se solo in casi eccezionali da organi ufficiali di
partito.
A lui come a tutti sara’ dato conto della misura
dell’impegno profuso fino all’ultima firma. Ed egualmente sara’
informato dei quesiti sotto i quali a suo dire lui stesso sta
raccogliendo le firme. Solo una postilla. Vedo che a proposito del ruolo
del Referendum rispetto alla approvazione della legge elettorale
proposta dal Pd sembra affermarsi con troppa leggerezza la metafora
della pistola sul tavolo.
Consiglierei di non prendere le
pistole dalla parte sbagliata. Soprattutto quando si tratta di pistole
messe sul tavolo da altri.