Roma – Approvando la riforma costituzionale, il precedente governo e la maggioranza che lo sosteneva hanno perpetrato un tentativo “eversivo” delle regole democratiche. Lo dice il ministro della Difesa, Arturo Parisi, commentando l’esito del voto. “Il nostor no- dice il ministro- e’ stato sempre un ‘no ‘per’, non ‘contro’. Se era ‘contro’ qualcosa, era contro decisioni unilaterali che dimostravano una inconsapevolezza, o una inadeguata consapevolezza, del fatto che la Carta costituzionale e’ la Carta di tutti. Ora che i cittadini hanno lasciato a verbale un tentativo che per il suo rilievo si proponeva come un tentativo eversivo della precedente Carta possiamo riaprire il confronto”.
“I primi dati ci dicono- rileva Parisi- che la maggioranza dei cittadini e’ andata a votare. Questo dimsotra che i cittadini hanno capito qual era il rilievo della posta in gioco, e anche che l’Italia e’ una grande democrazia che riesce ad assicurare la partecipazione senza particolari stimolazioni. E’ un dato che ci rende orgogliosi e al tempo stesso ci chiede di
essere capaci di rispondere a quest’attesa”.
Prosegue il ministro della Difesa: “Sappiamo che dobbiamo rispondere a preoccupazioni e a speranze che attraversano il Paese. Da sempre abbiamo detto che le riforme istituzionali si basano sul confronto, e abbiamo la consapevolezza che le domande che attraversano il Paese attendono ancora una risposta. Il nostro No e’ sempre stato guidato da una prospettiva positiva. Ora che i cittadini hanno lasciato a verbale il loro rifiuto di un tentativo eversivo, possiamo riaprire quel confronto con la speranza che le dichiarazioni di disponibilita’ della vigilia siano seguite dai fatti”. Quale sia la strada, Parisi non lo indica: “Non pensiamo di andare al confronto su posizioni precostituite, non solo nel merito ma anche nel metodo”.
Rispondendo infine alla domanda se il voto rafforzi il governo, Parisi afferma: “La proposta della maggioranza che sostiene il governo ha trovato una risposta che ci rende piu’ fiduciosi, perche’ confortati dal consenso dei cittadini. Questo rafforza la maggioranza e rafforza anche il governo, che a questa maggioranza fa riferimento”.