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18 Febbraio 2013

QUIRINALE: PARISI, CHE PRODI SIA CANDIDATO È UN DATO DI FATTO

Interpellato oggi su TGCOM sugli interrogativi aperti dalla presenza di Prodi ieri a Milano, Arturo Parisi, che ha a lungo condiviso con lui impegni politici e nel governo, ha invitato a non eccedere nelle congetture e illazioni.”Fuorviati dalla ricerca dei retroscena e dei retropensieri – ha replicato l’ex Ministro della Difesa – si finisce per perdere di vista quello che è già sotto i nostri occhi. Sotto gli occhi di tutti è che a sette giorni dal voto è il momento di tirare le somme e decidere. E Prodi ha detto che la sua somma fà più che mai Pd. Quanto al Quirinale è altrettanto risaputo che nell’elezione a Presidente della Repubblica non ci sono braccia da alzare nè candidature da depositare. Per una prassi consolidata sono candidati i cittadini che abbiano ricoperto alcune cariche circoscritte ben meritando nel servizio reso alla Repubblica. Che Romano Prodi sia nella rosa, e direi nella rosa più stretta, dei candidati è da questo punto di vista un dato di fatto indiscutibile, perfino indipendente dalla sua volontà. Diciamo pure un segreto di Pulcinella.Quanto alla dinamica della elezione l’unica cosa sicura è che questa volta l’elezione sarà più trasparente del passato. Il tempo in cui le correnti Dc facevano e disfacevano i presidenti nell’ombra perchè impossibilitate a farlo alla luce del sole dovrebbe essere alle nostre spalle.Tutti saranno costretti in qualche modo a venire allo scoperto. Anche per il M5S – ha aggiunto rispondendo all’intervistatore che si interrogava sul suo comportamento – non credo che una volta entrati nel Palazzo potranno comportarsi come facevano in piazza. In quella che potremmo definire la predicazione di Grillo non si può non d’altra parte non vedere la differenza di accenti tra la sua radicale opposizione alla casta, e l’atteggiamento direi pedagogico per quel che riguarda l’invito alla partecipazione alla politica nelle istituzioni. Un atteggiamento che abbiamo visto già messo alla prova in Sicilia dove i parlamentari del M5S hanno saputo distinguere quando erano in causa le regole e le istituzioni di tutti.”