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27 Novembre 2015

QUESTO È SOLO L’INIZIO, LA FINE DELLA GRANDE ILLUSIONE POST-BELLICA DELL’AVVENTO DI UNA PACE PERPETUA E UNIVERSALE
lettera di Arturo Parisi al direttore de Il Foglio, p.4

Caro direttore, ritrovo oggi sul Foglio in una intervista di Mario Sechi, come sempre puntuale efficace e brillante, la mia vita e il mio pensiero inevitabilmente compressi in una raffica di proposizioni stringate e incalzanti: esito di quella che pensavo una chiacchierata ariosa su un tema ben più ampio e purtroppo non altrettanto arioso, sempre segnato come è dall’ala della morte. Mi consenta tuttavia per i lettori di oggi e per i futuri frequentatori di archivi informatici di domani, di lasciare a verbale tre note.

1) Pur orfano di guerra, mio padre, ufficiale destinato dalla vita a morire in una regione lontana da quella natale, non è caduto “a Cagliari in un bombardamento”, ma in esso coinvolto mentre da ufficiale era in servizio nella sua zona di operazione e, dopo una successiva rischiosa milizia accompagnata da un lungo dolore, consumato per sempre a soli 36 anni.

2) “costretto a vivere tra colombe”. No, non costretto: fortunatamente vissuto tra colombe, fortunatamente quando le colombe eran colombe, non altrettanto quando dietro lo stesso apparente candore si celavano uccellini e uccellacci di altro sentire.

3) “Capisco le scelte di Renzi, non ne condivido il progetto”. Come peraltro emerge dal seguito, preferirei riscriverlo “Condivido nell’immediato le scelte di Renzi purchè – finalmente! – accompagnate dal progetto di spiegare ai cittadini senza sconti e infingimenti che la guerra non è purtroppo uscita dalla Storia, nè è uscita la necessità di organizzarsi con consapevolezza a questo fine.” Guai se qualcuno vivesse lo spasmo presente come una ulteriore parentesi, da affidare alla nostra insaputa ad una gestione notturna dei professionisti, mentre di giorno i cittadini coltivano quel pensiero “rosa” e “positivo” senza il quale sarebbe difficile continuare a svolgere in allegria il loro compito di consumatori. No. Questo è solo un inizio. O, meglio, è la fine della grande illusione delle generazioni dell’Occidente che a partire dal dopo-guerra hanno immaginato l’avvento di una pace perpetua e universale.

Cordialmente
Arturo Parisi