Roma – ”Sarebbe un guaio” se Prodi fosse considerato solo un capo formale del nascente Pd, perche’ i capi per essere tale devono ”essere reali”. ”Gli ultimi interventi segnalano un Prodi presente e appassionato, consapevole del passaggio storico e del passaggio biografico”. Arturo Parisi parla della leadership del Partito democratico, ospite di Lucia Annunziata a ‘In mezz’ora’ e respinge l’ipotesi che vede Prodi come capo solo formale della futura formazione. Sara’, invece, sottolinea, un capo ”politico” per tutto il periodo della costituente del Pd. Quanto alla scelta del leader nel 2008, Parisi spiega: ”Non so, dobbiamo dare risposte a troppe domande prima, perche’ si possa rispondere a questo oggi”.
Alla giornalista che gli fa notare le difficolta’ di guidare il governo e allo stesso tempo il nuovo partito, il minitro della Difesa replica: ”E’ evidente che Prodi e’ un punto di riferimento”, ma dovremo darci una struttura organizzativa” e ”si attribuiranno dei compiti a chi sara’ il coordinatore”. In ogni caso, almeno nella fase costituente, non dovrebbero esserci ostacoli per prodi alla guida del Pd contestualmente alla presenza a Palazzo Chigi. Quanto alla selezione della futura leadership, Parisi spiega che saranno i ”cittadini” a decidere, ma le modalita’ tecniche sono ancora da definire. ”Dobbiamo lavorarci ancora un po”’, ammette, anche se lascia trapelare la sua preferenza per le primarie. Come pure i tempi. Incognite che dipendono anche dal tipo di percorso che vorra’ fare il Pd. Se il leader dovra’ essere la guida solo del Pd, infatti, ”prima lo facciamo e meglio e”’, auspica Parisi. Se invece il ”compito fosse quello di guidare tutta la coalizione…”.
L’alternativa e’ tra la conduzione personale, come sta avvenendo alle elezioni francesi, ”dove i cittadini ragionano su un futuro di dieci anni e, scegliendo la persona, scelgono una prospettiva di lungo termine” oppure ”affidiamo questo ruolo a un partito a vocazione generale, un partito nazionale che in quanto tale in maniera collettiva assicuri il legame tra ieri e domani”.