Roma – “Per la scelta della costituente del Partito democratico ci sono tante formule. La più classica è ‘una testa un voto’, la formula in cui si riconosce la democrazia”.
Intervenendo a Repubblica Radio, il ministro della Difesa Arturo Parisi ha commentato il futuro processo costituente del Pd.
“La parola magica – ha ricordato – è stata primarie, perchè tutti ricordiamo le prime primarie di due anni fa. Credo che molti stiano già lavorando al modo di neutralizzare il principio di ‘una testa un voto’, ma le primarie sono una foto. Tutti però – ha continuato il ministro – sono avvisati: se la coda davanti ai gazebo non si vede, o se le sezioni non si vedono, corriamo tutti un bel rischio perchè siamo costretti a rincorrere dietro a una palla che abbiamo lanciato molto lontano”.
Secondo Parisi poi “se abbiamo in mente un partito generale, che si presenta come portatore di proposte per il governo del Paese, il leader non potrà che essere scelto nel modo più ampio possibile. Il leader di un partito aperto a tutti, un partito che potenzialmente è la coalizione, che si fa carico della coalizione, non che si contrappone ad altri. Mi candiderò – ha quindi confermato – se c’è un candidato solo, per mettere in crisi la tendenza oligarchica”.
Sulla collocazione internazionale del Pd, infine, Parisi ha spiegato che “con il Ppe non possiamo essere nel modo più assoluto”, mentre “con il Pse dobbiamo essere alla ricerca di un nuovo equilibrio che cerca di costruire in Europa la nostra unità. Esportiamo in Europa la nostra unità – ha concluso a Repubblica Radio – invece di importare le antiche divisioni”.