Per la verità non mi risulta che alcun organo del Comitato 14 ottobre per il Pd abbia escluso
pregiudizialmente la possibilità di una candidatura di Pannella. Non mi risulta perchè
così non è stato, ma soprattutto perchè non poteva essere. Ogni giudizio sulla ammissione
di una candidatura esula infatti dalle competenze e dai poteri dell’organo al quale questa
supposta esclusione sarebbe stata attribuita. Quanto alla ammissibilità, è mi convinzione
che nel momento in cui un partito nasce come partito nuovo il riferimento per ogni giudizio
non può essere il passato, ma solo il presente e soprattutto il futuro.
Non posso dimenticare
che il Pannella che abbiamo difronte non è più quello che alla vigilia delle ultime elezioni
regionali cercò e non trovò con noi una alleanza a causa del suo rifiuto di fare una scelta
di campo e della sua pretesa di mettere sullo stesso piano i due poli rifiutando di condividere
il nostro giudizio su Berlusconi e soprattutto sul berlusconismo. Il Pannella di oggi è
uno che la scelta di campo l’ha fatta, così come l’hanno fatta nelle parole e nei fatti
tanti radicali a cominciare da Emma Bonino. Certo la loro è stata finora la scelta del
centro sinistra, non ancora la scelta del Partito Democratico e dell’Ulivo. E’ appunto
la metà della risposta che Pannella non ha ancora dato.
Ma questa risposta è ancora possibile
ed è nel regolamento affidata per lui come per ogni altro a condizioni precise e riconoscibili:
innanzitutto ad una delibera di scioglimento del partito e dal partito del quale Pannella
è da sempre, a prescindere dalle cariche formali da lui volta a volta rivestite, riferimento
qualificante: uno scioglimento da deliberare attraverso la esplicita condivisione dei documenti
già votati dai congressi dei partiti che hanno finora promosso il Pd. Pannella o altri
eventuali candidati radicali debbono sapere che noi siamo pronti a prenderli sul serio.
Son sicuro che anche loro sanno che vorremmo essere presi sul serio.