2222
23 Ottobre 2009

Pd: Parisi, le risposte di Marino e di Franceschini danno prova di dibattito

Autore: Arturo Parisi

La chiara risposta di Ignazio Marino alle domande da me poste su “Il Fatto Quotidiano” di Antonio Padellaro, sempre nitida e riconoscibile anche laddove appare non condivisibile o timida, da’ da sola la prova di quale sarebbe potuto essere il cosiddetto Congresso del Pd se avesse potuto fondarsi su un confronto in contraddittorio tra i candidati, quel confronto in contraddittorio che avviene da sempre nelle mitiche Primarie americane, e, a partire dal 1994, anche nelle stesse elezioni politiche italiane”. Lo afferma Arturo Parisi, autore delle 10 domande ai tre candidati alla segretaeria del Pd.

“Non e’ certo questo un  appunto che puo’ essere rivolto a Marino – aggiunge il professore – che piu’ di altri e da subito si e’ inutilmente speso per un congresso fondato su confronti aperti e leali, e neppure a Dario Franceschini che al confronto non si e’ mai sottratto”.

“A poche  ore dal voto, del dibattito mancato si puo’ purtroppo parlare solo al passato. Gli elettori – conclude l’esponente democratico – che, come me, vogliono scegliere a ragion veduta, e non vogliono decidere a partire dal comune passato di errori o dai diversi passati dei candidati, possono affidare la loro scelta solo alle parole e ai gesti riferiti al futuro”.