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24 Ottobre 2011

PD: PARISI, LA CHIAREZZA DI CIVATI E SERRACCHIANI CHIEDE EGUALE CHIAREZZA

E’ nel confronto che le idee vengono alla luce.
Dentro il confronto che si avvia l’iniziativa di Civati e Serracchiani a
Bologna ha dato un contributo di chiarezza del quale tutti debbono
essere loro grati.

Aggiungendosi alle riunioni di gruppi, correnti, e
componenti del Pd che – da Chianciano a L’Aquila – vanno in questi
giorni moltiplicandosi, la loro iniziativa ha riconosciuto innanzitutto
nei fatti che le sedi ufficiali del partito non sono sufficienti a
contenere la pluralita’ e il movimento che interpella il partito.

L’incontro
di Bologna ha messo alla prova proposte, concetti, parole che svolte al
di fuori del confronto, della comparazione e della competizione,
rischiavano di restare approssimative e vuote.

Ora si comincia a
capire con maggiore chiarezza soprattutto in riferimento a parole che
apparivano identiche e comuni cosa ognuno intenda veramente e
soprattutto cosa intenda fare per farle diventare fatti. Questo sia per
la costruzione della alternativa al berlusconismo, sia a proposito delle
primarie per la scelta della linea e del leader chiamati a guidarla,
sia per quelle per la scelta dei candidati al parlamento,sia infine per
la legge elettorale. Grazie a Civati e Serracchiani, oggi su
ognuno di questi punti sappiamo sicuramente di piu’, sulla loro
personale posizione e su quella dei dirigenti del partito regionali e
nazionali che, pur con accenti diversi, hanno con loro condiviso il
sostegno alla linea della Segreteria del Partito. Il contributo
che viene dalla loro chiarezza e’ prezioso, soprattutto per le posizioni
che e’ difficile condividere nella concezione o nella azione.

Confidiamo
che anche le iniziative come quella di Renzi che si annuncia per la
prossima settimana a Firenze ci aiutino ad andare avanti
nell’approfondimento e nel confronto con eguale chiarezza. La battaglia
che, nell’inazione del Pd, “I Democratici” hanno aperto dentro il
referendum contro il porcellum chiama ad un confronto a tutto campo
superando gli steccati di partito e di corrente per cercare nuovi
incontri e mettere alla prova le parole comuni. Solo cosi’ si potra’
difendere e svolgere quel progetto per una democrazia dell’alternanza e,
dentro di esso, la costruzione di una alternativa di centrosinistra che
un tempo furono chiamati Ulivo.