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2 Febbraio 2008

Pd: Parisi, da Veltroni passi avanti su riconoscimento Ulivo

Riflessione sull'intervento di Veltroni a Palermo
Autore: Arturo Parisi

Le parole di Veltroni e quelle del pubblico a Palermo, mi dicono che qualcosa si muove. Vedo che l’esigenza di innovazione, la stessa novità del Pd non viene più proposta sotto il segno della discontinuità dall’Ulivo e dall’azione di governo.
Ci chiamiamo con ostinazione ulivisti perchè riteniamo che il Pd possa avere un futuro solo se riconosce di avere un passato. Quel passato si chiama Ulivo. I quindici anni che ci separano dal 1993 non sono per noi quindici anni da dimenticare “nei quali non si e’ fatto altro che urlare e animare di odio la vita politica del Paese”, ma la primavera di una stagione di speranza e di passione,  l’avvio di una lunga transizione verso una democrazia dei cittadini da portare a compimento. Questo ripensamento ci può aiutare a comprendere che quella che chiamiamo vocazione maggioritaria è vocazione generale, non illusione e pretesa di autosufficienza sul piano della quantità, ma impegno e assunzione di un punto di vista generale nella proposta per il governo del paese. Questo ripensamento ci può aiutare a riscoprire quelle che sono state in tutti questi anni le parole dell’Ulivo: che il progetto viene prima del soggetto, la quantità dei consensi dipende dalla qualità della proposta, che l’unità sul progetto esclude solo chi si esclude, che non possiamo accontentarci di programmi solo per vincere le elezioni, nè di leggi elettorali solo per evitare il referendum.