Roma – Arturo Parisi da una conferenza stampa con Rosy Bindi
per fare il punto ad una manciata di giorni dalle primarie, lancia un appello al Comitato
dei 45 e agli organismi preposti alla gestione del voto di domenica: “Chiediamo il massimo
di trasparenza sull’evento che ci attende perche’ vogliamo che questo evento sia un punto
di riferimento solido per il cammino che ci attende. Le primarie devono diventare un punto
di riferimento stabile nella nostra democrazia”. Una richiesta, quella di far diventare
le primarie uno strumento stabile per al selezione dei candidati, che e’ condiviso anche
da Rosy Bindi che ne ha fatto uno dei punti cardine del suo programma per le primarie del
14 ottobre.
Secondo Parisi le primarie sono uno strumento anche per combattere l’antipolitica
perche’ “nel nostro paese c’e’ una cittadinanza attiva del 20-25% che non si accontenta
soltanto di votare ma vuole anche partecipare”. In questo senso, una delle cause dell’antipolitica
e’ anche il ‘porcellum’ che “ha messo nelle mani delle segreterie dei partiti il potere
assoluto di scelta degli eletti. Per ridare la parola ai cittadini occorre rendere stabile
il metodo delle primarie altrimenti si tornera’ al voto di preferenza e tutti sanno che
cosa ci sta dietro…”.
Dunque la richiesta di vigilare per la trasparenza nel voto delle primarie e l’istituzione
delle primarie come metodo di scelta dei candidati: questo uno dei punti sollevati da Rosy
Bindi e Arturo Parisi che oggi hanno incontrato i cronisti per sintetizzare i temi forti
della campagna delle primarie tenutasi fin qui. Ed accanto allo strumento delle primarie
come garanzia di partecipazione sono altri due i temi su cui Bindi e Parisi insistono:
la legalita’ e la laicita’. Sul primo punto, ad esempio, Bindi chiede che venga modificata
la legge sui rimborsi elettorali ai partiti, mentre sul secondo punto, quello della laicita’,
il ministro della Difesa osservache “per noi significa il riconoscimento del pluralismo
delle istituzioni e del reciproco rispetto delle istituzioni”.
“Io vorrei un partito
di partecipanti e non di semplici aderenti-aggiunge Bindi-, un partito aperto alla societa’
ma che non la occupa, un partito unitario e plurale ma non corrrentizio, un partito leggero
e non degli apparati, in cui non esiste il collateralismo, non esistono i conflitti tra
politica, magistratura e informazione ed infine un partito a vocazione maggioritaria ma
anche coalizionale”.