Arturo Parisi, vice presidente di DL Margherita, intervenendo ad una manifestazione sul riformismo in occasione del centenario del VII congresso dei socialisti promossa dallo Sdi ad Imola con Enrico Bosell ed Emanuele Macaluso, ha tra l’altro detto, a proposito di riforme istituzionali:
“Non abbiamo bisogno di Berlusconi per ricordarci che il processo di riforma istituzionale avviato dal movimento referendario all’inizio degli anni 90 attende da troppo tempo di essere completato.
Siamo da sempre anche convinti che le riforme istituzionali debbano muovere da un confronto tra maggioranza e opposizione come recita il programma dell’Ulivo fin dal ’96 nella prima riga della prima scheda.
Pur convinti che i progetti di Berlusconi siano anche in questo caso progetti che muovono da disegni privati e convenienze personali piuttosto che da progetti per il governo della repubblica, sarei disposto anche a mettere alla prova le sue intenzioni. Quello che Berlusconi non può chiedere è tuttavia in questo caso come in altri che si possa aprire un confronto libero con una telecamera alla tempia. Le presenti vicende della Rai e la pretesa di controllo oltre ogni regola della televisione pubblica manifestata in questi giorni dal proprietario del principale gruppo televisivo privato dimostrano infatti che la precondizione di ogni confronto, prima ancora che la soluzione per via legislativa del conflitto di interessi sulla quale abbiamo detto tutto quello che doveva essere detto, sia la liberazione della Rai dal controllo politico anche grazie alla ridefinizione della sua proprietà pubblica”.