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10 Agosto 2009

Parisi: è con la complicità degli alleati e la cooperazione dei concorrenti che il leghismo sta dividendo il paese

Qua il problema non è più la Lega, ma il leghismo, l’illusione localista e la tentazione isolazionista che, sotto varie etichette e in tutte le forze politiche si sta diffondendo e dividendo il Paese, dal Lombardo Veneto alla Sardegna. Altro che l'”ammuina” di Scalfari, altro che le “boutade estive” di Fini, altro che le “divagazioni” di Bersani. Non ci sono parole che possano nascondere l’evidenza del fatto che, coperto dalle sue stesse sparate e dalle apparenti iperboli, Bossi e i suoi vanno svolgendo da venti anni un discorso politico coerente come pochi e una azione politica conseguente come quella di nessun altro. La cultura legista, il punto di vista localista, la tentazione protezionistica, sta diventando pian piano senso comune in tutte le regioni. Va tuttavia detto che tutto questo è potuto avvenire solo grazie alla complicità delle forze politiche della maggioranza e alla cooperazione di troppi nella opposizione. Capisco la necessità di Fini di ridurre a boutade le sparate di Bossi per sminuire la contraddizione tra le novità culturali della sua riflessione istituzionale e le sue oggettive corresponsabilità politiche. Capisco il patto scellerato di Berlusconi che della Lega ha assoluto bisogno per i suoi disegni pubblici e privati. Quella che è difficile da spiegare è l’illusione di quanti dall’opposizione pensano di battere il leghismo concorrendo sul suo stesso terreno nel nord, nelle regioni rosse, o al sud.