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4 Dicembre 2003

No ai contabili elettorali la lista unitaria è vincente

Arturo Parisi: dà speranza, raccoglie più consensi della somma dei partiti
Autore: Gianluca Luzi
Fonte: la Repubblica


ROMA – Per Arturo Parisi, vicepresidente della Margherita e braccio destro  di Prodi nella politica italiana, il dato più significativo e nuovo del sondaggio che conferma il sorpasso del centrosinistra rispetto all’attuale maggioranza di Berlusconi, è che « i presunti contabili elettorali hanno torto: la lista unitaria proposta da Prodi raccoglie più consensi della somma dei partiti che finora vi hanno aderito .

 

Onorevole Parisi, il sondaggio pubblicato ieri da Repubblica dice che l’Ulivo  con alleatoi Di Pietro e Rifondazione, vincerebbe…

« E’ una conferma. Da un po’ di mesi i sondaggi segnalano questa svolta. All’interno dell’avanzata del centrosinistra  l’elemento nuovo è il successo della lista che risponde alla proposta di Prodi.


Ma non tutti ci stanno. I verdi si dicono pronti, ma solo nel 2006.

«Questa è la prova che invece di essere occasione di divisione, come alcuni temevano, la proposta di Prodi è un motore dell’unità. A somiglianza di quello che avviene in Europa, anche all’interno dell’Ulivo quando nell’impossibilità di prendere decisioni che registrino immediatamente il consenso di tutti, l’alternativa si pone tra aspettare anche l’ultimo o procedere mantenendo la porta aperta, anche noi abbiamo scelto di dar vita a una cooperazione rafforzata che è appunto la decisione di andare avanti senza tagliare definitivamente fuori nessuno. Comunque abbiamo già concordato che tutte le forze dell’Ulivo  a prescindere dalla adesione alla lista unitaria si riconoscono nel documento proposto da Prodi e tutte segnaleranno nel proprio simbolo la comune appartenenza all’Ulivo».

 

Di Pietro, invece, vorrebbe entrare subito, ma voi lo tenete fuori dalla porta. Perché?

«Sappiamo che Di Pietro è un alleato sicuro dell’Ulivo, in nome della comune opposizione a Berlusconi. Così come sappiamo che Rifondazione da tempo ragiona con noi sulla condivisione di una prospettiva comune  va condividendo con noi una prospettiva comune. Ma noi sappiamo anche che questo è importante ma non sufficiente. Il fatto che la proposta sia stata rivolta nell’immediato ai partiti dell’Ulivo muove dal riconoscimento che questa comune appartenenza assicura una base solida non transitoria. A quanti hanno immaginato che il rapporto più intenso tra i partiti della lista unitaria possa evolvere verso un partito unico, noi abbiamo chiarito che questa prospettiva  non è nell’orizzonte di

questa iniziativa. Tuttavia questo non ci consente di vivere questa esperienza come transitoria, indifferente al futuro e quindi ci chiama a costruire un rapporto più intenso di quello che noi già condividiamo con gli altri partiti dell’Ulivo, non meno intenso. Noi vogliamo costruire una proposta che verifichi la comunanza di una serie di punti di riferimento che non sono riducibili alla semplice opposizione a Berlusconi».

 

Insomma voi sareste i «padri fondatori».

«No, non padri fondatori. Possono partecipare tutti i partiti che vivono questa esperienza come non transitoria. Quello che noi non abbiamo ancora compiutamente chiarito con di Pietro non è tanto questa o quella scelta, ma una visione più complessiva della politica. Non possiamo dimenticare che DiPietro è sceso orgogliosamente in politica all’insegna dei valori e quindi in qualche modo infastidito dalla contrapposizione tra  destra e  sinistra, nel presupposto che i valori non conoscono questa distinzione. Viceversa i partiti dell’Ulivo si sentono accomunati non solo dai valori che interpellano tutti i cittadini, indipendentemente dalla collocazione, e neppure solo dalla contrapposizione a Berlusconi, ma dalla condivisione di un progetto politico di lunga durata che non è riducibile a un programma di legislatura né confondibile con una scelta di tipo morale».

 

E se con Di Pietro c’è questa difficoltà, allora come farete con Bertinotti?

«Nell’unico modo che abbiamo sempre applicato in tutte le situazioni locali in cui si è posto questo problema: muovendo da un confronto programmatico abbiamo puntato a un patto di governo fatto con gli elettori ».

 

Tutto questo già a partire dalle europee?

 

«Questo è un confronto che dura ormai da tempo e prescinde dalle singole scadenze guidato dalla convinzione che ognio giorno deve essere messo a frutto. Ma alcuni preferiscono contarsi approfittando del sistema proporzionale delle europee. Alcuni partiti danno all’esigenza di contarsi quella priorità che noi riteniamo invece debba cedere il passo alla proposta politica, quella stessa priorità che secondo il sondaggio gli elettori hanno già dato prova di riconoscere. Quella stessa priorità che nel caso delle

competizioni europee noi chiamiamo una scelta per l’Europa. Dopo l’esperienza dell’Ecofin a chi insisteva o ancora insistesse a fondare la proposta di una lista unitaria su calcoli di convenienza interna dovrebbe a questo punto apparire come incontrovertibile il motivo, la necessità e l’urgenza che chiama i riformatori europeisti a unirsi in nome dell’Europa presentandosi assieme di fronte agli elettori in occasione delle prossime elezioni europee. È per questo motivo che i riformatori per l’Europa debbono immediatamente spiegare

ai cittadini il progetto, le speranze e le preoccupazioni che li tengono insieme e allo stesso tempo li contrappongono alla maggioranza di centrodestra che pur divisa su tutto sembra accomunata proprio dalla linea di europeismo anticomunitario portata avanti dal suo governo».

 

Il sondaggio dice che la lista Prodi cattura consensi anche nell’elettorato di centrodestra. Come lo spiega?

«E’ il combinato disposto del disorientamento e del pentimento che tra gli elettori del centrodestra inducono i conflitti tra le forze politiche e la definitiva scoperta della natura meramente propagandistica della proposta di Berlusconi . Anceh loro hanno scoperto sulla loro pelle che il tempo delle elezioni è finito».