Se
Franceschini riconosce che il varo di una nuova legge elettorale e’ uno
degli obiettivi prioritari della agenda politica dei prossimi mesi non
possiamo che rallegrarci.
Soprattutto se si pensa ai troppi anni
sprecati e alle ripetute scadenze mancate. Inquieta invece molto la
disponibilita’ a tornare ad una legge proporzionale, per ora
accompagnata da un imbarazzato “anche” e tuttavia preoccupante quanto
basta.
Ancor piu’ preoccupante e’ l’assunzione come obiettivo
qualificante della nuova legge non quello di consentire ai cittadini di
eleggere i propri rappresentanti ma quello di superare “le gabbie
forzose delle alleanze”.
Non vorrei che la forzatura da
eliminare fosse infatti quella di dichiarare le alleanze ai cittadini
prima del voto, e la liberta’ da ripristinare quella antica che nel bel
tempo antico consentiva ai partiti di fare e disfare i governi alle loro
spalle dopo il voto, magari con gli stessi partiti con i quali non si
e’ disposti ad allearsi davanti ai cittadini.