13 Settembre 2010
LEGGE ELETTORALE: CECCANTI E PARISI, RIPRISTINARE IL MATTARELLUM. LO CHIEDONO 187 PARLAMENTARI
Stefano Ceccanti e Arturo Parisi che col sostegno di
colleghi appartenenti a partiti dei due schieramenti parlamentari,
avevano presentato, il primo al Senato e il secondo alla Camera, un
progetto di legge per ripristinare la legge elettorale Mattarella (Atto
Senato 1549 e Atto Camera 2421) rilanciano oggi con una lettera il loro
appello a tutti i parlamentari chiedendo a chi non lo avesse ancora
fatto di sottoscriverla e sollecitando allo stesso tempo l’esame della
proposta. Il progetto di legge e’ stato gia’ sottoscritto da poco meno
di un quinto dei membri del parlamento (80 senatori e 107 deputati), il
numero più elevato di consensi tra tutte le proposte presentate. Nella
lettera, rivolta a tutti i parlamentari, si ricorda come la proposta che
prevede un solo articolo, semplicissima nel contenuto e nella forma,
propone il ritorno alla legge precedente a quella vigente. “Una proposta
– aggiungono Ceccani e Parisi – pensata non per favorire uno
schieramento o sconfiggere l’altro, ma, scelta, all’opposto, proprio a
partire dalla concreta esperienza che ha visto con la stessa regola
prevalere ora uno schieramento, ora l’altro. Un compromesso tra le
diverse ragioni in campo anche se fondato sul riconoscimento della
necessita’ di rispettare il mandato popolare del referendum del 1993 che
sentiamo tra i cittadini ancora attuale. La nostra esperienza di
parlamentari e la consapevolezza del diffuso sentimento popolare ci dice
che non possiamo accettare che il Parlamento possa essere eletto ancora
una volta sulla base della legge attuale senza che da questo derivino
gravissime conseguenze per la sua legittimazione democratica.”
“La
complessita’ del tema e la conoscenza delle diverse posizioni in campo –
continuano Ceccanti e Parisi – ci dice che, per chi voglia muoversi
nell’alveo tracciato dal voto popolare del 1993, che noi ci sentiamo
impegnati a difendere, e’ difficile trovare una soluzione diversa dalla
legge Mattarella. Di conseguenza e’ quasi sicuro che ogni tentativo si
risolva o con una nuova forzatura o con il mantenimento della situazione
attuale. E’ un esito che non possiamo accettare.” E concludono “Ai
molti che negli ultimi tempi dicono con noi che con l’attuale legge non
si puo’ andare a votare rispondiamo che per approvare la nostra proposta
basterebbe una settimana.”