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18 Ottobre 2011

L. ELETTORALE: GIOVEDI’ SENTENZA SU RICORSO CONTRO PORCELLUM

Fonte: ANSA

MILANO – L’attuale legge
elettorale rischia di finire davanti alla Corte Costituzionale, prima
ancora di essere giudicata dagli elettori attraverso il referendum.
Tutto dipendera’ dalla decisione della quarta sezione civile della Corte
d’Appello di Milano che giovedi’ dovra’ esprimersi sulla causa promossa
ormai due anni fa da una ventina di cittadini contro la legittimita’
costituzionale del cosiddetto Porcellum.

Sono stati gli stessi
promotori del ricorso, sostenuti dall’ex ministro della Difesa Arturo Parisi e dal costituzionalista
democratico Vittorio Angiolini, a sottolineare la rilevanza di un
possibile pronunciamento del tribunale milanese a favore del sospetto di
incostituzionalita’ dell’attuale normativa elettorale. Se infatti il
giudice in appello, contrariamente a quanto avvenuto in primo grado,
rinviasse la legge davanti alla Consulta, la Suprema Corte potrebbe
giudicare il Porcellum prima ancora di valutare l’ammissibilita’ del
referendum abrogativo vanificando cosi’ l’ipotesi, caldeggiata da piu’
parti, di elezioni politiche anticipate con l’attuale normativa.

‘A
noi non interessa in questo momento quale sia il modello migliore di
legge elettorale per l’Italia – ha detto l’avvocato Aldo Bozzi,
promotore della causa civile contro il Porcellum – noi vogliamo
ricondurre alla legalita’ la normativa elettorale.
Aver votato un
Parlamento con una legge elettorale anticostituzionale e’ secondo noi
l’origine di tutti i recenti mali della politica italiana’.
I
promotori della causa ritengono infatti che il Porcellum sia
anticostituzionale in primis perche’ violerebbe la liberta’ e
l’uguaglianza del voto ai cittadini e in secondo luogo perche’ il premio
di maggioranza senza soglia minerebbe alla razionalita’ del risultato
elettorale, dal momento che teoricamente potrebbe regalare il 60% dei
seggi anche a una coalizione che ha raggiunto un risultato esiguo. ‘La
legge Acerbo che permise ai fascisti di vincere le elezioni – ha
chiosato Angiolini – era piu’ moderata di questa nell’alterare il voto
popolare’.