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10 Febbraio 2004

Intervista ad Arturo Parisi

Autore: Cristiano Zecchi
Fonte: Il Domani

Sotto le Due Torri si gioca una partita fondamentale per il futuro della politica nazionale del centrosinistra. Cofferati ha davanti a sé due obiettivi: vincere per Bologna e per l’Italia 울타리 다운로드. Il sondaggio di DemoAttiva, pubblicato martedì e mercoledì scorso dal nostro giornale, dà segnali positivi per il candidato del centrosinistra. Un punto di partenza che Arturo Parisi, vicepresidente nazionale della Margherita, eletto a Bologna nel collegio 12, coglie come un patrimonio da non disperdere Simple Sync Download.


Onorevole, come le sembrano questi dati?

«Premesso che stiamo parlando di un sondaggio e il risultato vero è affidato alla campagna elettorale, questi dati sono comunque un punto di partenza, ma non automaticamente un punto di arrivo ftpclient 파일 다운로드. Ma miglior punto di partenza di questo era difficile immaginarlo».


È sorpreso dal fatto che all’inizio della campagna elettorale ci siano già più di otto punti di distacco tra i due candidati, in favore di Cofferati 나눔고딕웹폰트 다운로드?

«No, perché è la conferma del giudizio sull’amministrazione comunale che qualsiasi bolognese ha avuto, ed ha occasione di registrare, innanzitutto nella propria esperienza e nel confronto con i suoi conoscenti e familiari Exotica. A provare che si tratta di una conferma sta il fatto che il voto a Guazzaloca come sindaco in questo sondaggio registra una bocciatura indiscutibile in misura assolutamente identica, perfino sorprendentemente identica, a quello che è il giudizio medio risultante da cinque sondaggi che sono stati realizzati a metà del mandato, cioè quasi due anni e mezzo fa» Windows 7 genuine download.


Parisi, per lei “l’impero Guazzaloca” è crollato già da tempo?

«Il giudizio negativo che i bolognesi danno a Guazzaloca, sia come sindaco che come come capo della sua giunta, dura ormai da anni magic one. Diciamo che è iniziato alla fine della luna di miele, cioè quel periodo di cui qualsiasi nuova amministrazione gode all’inizio del mandato. E poi c’è da dire che questo sondaggio conferma quello che tutte le consultazioni

elettorali che si sono svolte negli ultimi cinque anni, dalle elezioni provinciali che si svolsero contemporaneamente alle comunali, a quelle per il colleggio 12 dello stesso anno e via via tutte quelle successive, che Bologna è una città segnata in modo non occasionale da una scelta per il centrosinistra» Pre-free download.


Siamo di fronte ad un vero e proprio tonfo elettorale.

«Sullo sfondo di tutte le elezioni bolognesi vige un giudizio che si presenta negativo per lo stesso sindaco, del quale viene sottolineata perfino all’interno del suo elettorato una incapacità a governare ms project 2016. Mentre per il candidato a lui contrapposto, Sergio Cofferati, l’unico appunto negativo, per altro anch’esso non serprendente, resta la sua provenienza non bolognese» nanumgothic.ttf 다운로드.

La spaventa questo limite?

«No, perché conosciamo quell’intenso coinvolgimento politico nella vita della città che Cofferati ha sperimentato in questi mesi, poiché tutti hanno avuto possibilità di verificare in occasione della convention della scorsa settimana, come questi mesi non siano stati dedicati solo alle relazioni umane e all’ascolto, ma all’elaborazione della proprosta riformatrice capace di rispondere alle domande e alle inquietudini dei cittadini».


Insomma, la “non bolognesità” non creerà problemi alla campagna elettorale.

«Anche questo dato, che in passato – appena un anno fa – si presentava in misura più rilevante è destinato a ridimensionarsi e a cedere il passo al riconoscimento a tutte le altre qualità delle quali il sondaggio da già prova».


C’è un dato nel sondaggio che deve far pensare: centrosinistra (Ulivo-Prc-IdV) 54.4% e centrodestra 35.8%. Allora “uniti si vince” non è solo uno slogan.

«Tutti abbiamo lavorato in questi anni, succeduti alla sconfitta del 2001, per costruire nell’esperienza locale una coalizione più grande e più unita attorno a programmi di governo che fossero la premessa per la costruzione a livello nazionale di un’equivalente coalizione più larga e più unita e realizzata attorno ad un progetto serio».


Si partirà dal locale per arrivare alla conquista del nazionale?

«Tutti abbiamo verificato, laddove questo risultato è stato conseguito, che uniti da un programma di governo il centrosinistra è risultato vincente. I risultati elettorali di tutti i turni amministrativi che si sono succeduti in questi anni, assieme a quelli bolognesi preannunciati dal sondaggio, ci spingono nella determinazione di andare avanti a lungo su questa strada».


Una coalizione sempre più larga?

«A livello nazionale è più difficile rispetto al piano locale, ma cerchiamo di costruire una coalizione quantitativamente più estesa, ma anche segnata dalla qualità che viene dal poter disporre di un programma di governo veramente comune».