Cari amici
la distanza che ci separa dalla fine, quella aspettiamo da cinque anni non
si misura più in anni e neppure in mesi o settimane, si misura in ore.
Il tempo del confronto, il tempo della riflessione si è ormai concluso. E’
ora il tempo delle decisioni.
Mancano meno di cento ore da quello che consideriamo il periodo più brutto
della nostra storia repubblicana.
Meno di cento ore da quando Berlusconi sarà riaccompagnato da dove era
venuto, a farsi i suoi affari senza piegare ai suoi affari l’interesse generale
del Paese: lui come quelli che lo hanno aiutato in questi anni a sfasciare il
Paese.
Gli promettiamo anche noi una bella carta d’oro che gli consenta di godersi
gratis tv e spettacoli come ha promesso agli over 70.
Non è vero che Berlusconi comunque ha vinto. Questa piazza e tutte le
piazze nelle quali i democratici si danno in questi giorni appuntamento stanno a
dimostrare che c’è un’Italia, c’è una Sardegna che ha della vita una concezione
opposta alla sua: fondata sul lavoro sulla legalità e sulla solidarietà.
E’ necessario che questa voce si faccia sentire nelle urne.
Berlusconi dicendoci ieri con una sola parola cosa pensa di noi ci ha messo
una strana allegria, perchè leggiamo nella sua scompostezza degli ultimi giorni
prova che lui stesso ha il presentimento della sconfitta.
Nonostante questo nessun minuto deve essere sprecato. Tutti debbono essere
raggiunti da una semplice domanda: immaginate se a vincere fosse Berlusconi?
Noi sappiamo che all’invito rivolto da Belrusconi di portare a compimento
il programma la grande maggioranza dei cittadini risponde con noi NO
GRAZIE.
Questa risposta deve crescere e diventare in questi giorni in boato.
Un ultimo sforzo e ce la faremo.
Gridiamo “forza tutti insieme” come i sardi della Brigata Sassari sul Carso
quando andavano all’attacco FORZA PARIS.
Romano Prodi che siamo venuti qua
ad ascoltare ci indicherà la strada. Noi saremo al suo fianco.