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25 Aprile 2001

“Il pericolo non è Bossi, ma Berlusconi”

Autore: Fabrizio Nicotra
Fonte: Il Nuovo

ROMA- “Il pericolo non è Bossi, ma senza dubbio Silvio Berlusconi”. “La Casa delle libertà non ha un programma, ma solo un insieme di slogan e, in caso di vittoria, potrebbe portare l’Italia fuori dall’Europa”. Così la pensa Arturo Parisi, che a tre settimane dal voto fa il punto sulla campagna elettorale e sferra un duro attacco al centrodestra e al suo leader. “E’ proprio Silvio Berlusconi – dice infatti il numero uno dei Democratici – a non ascoltare l’appello del Capo dello Stato per una campagna serena e che punti sui programmi” tribler.
Parisi ha poi voglia di rispondere alle affermazioni che arrivano dal Polo, secondo cui il leader dell’Ulivo non sarebbe Francesco Rutelli, ma il presidente dei Ds, Massimo D’Alema: “Un teatrino a cui siamo abituati. Berlusconi ha utilizzato questo trucchetto già nel ’96 contro Romano Prodi”. Il capo dell’Asinello, quindi, si rivolge agli elettori dei cosiddetti non allineati, Di Pietro, Bertinotti e Bonino, perché facciano una scelta per il centrosinistra. Infine un pronostico. Secondo Parisi la Margherita, la formazione che riunisce Democratici, Popolari, Udeur e Rinnovamento italiano, “avrà un risultato elettorale a due cifre” 노트8 순정펌웨어 다운로드.
 
Caso D’Antona. Il centrosinistra, ma anche parte della stampa estera ha definito una gaffe la frase di Silvio Berlusconi sull’omicidio dell’intellettuale dei Ds. Il Cavaliere risponde dicendo che la sinistra è in malafede. Ieri anche le parole di Bossi, che ha dato dei razzisti a Rutelli, Amato e D’Alema. L’appello di Carlo Azeglio Ciampi alla calma è già dimenticato?
Io condivido l’appello del presidente per una campagna serena, che aiuti gli elettori a scegliere tra i programmi 3dmark basic edition. Nello stesso tempo, purtroppo, non mi sorprendo per la linea scelta dal centrodestra perché era stata anticipata nelle direttive date dal movimento ai propri candidati. Ho qui in mano quello che per me è destinato a restare un documento fondamentale: è l’argomentario per i candidati, distribuito nel kit. Su 33 pagine, la parte propositiva, quella che risponderebbe alla preoccupazione del presidente Ciampi, è appena di 11 pagine, mentre nelle altre 21 vengono suggerite delle contumelie da rivolgere all’avversario. E’ sostenuta una linea che come minimo dobbiamo chiamare aggressiva nei riguardi della nostra coalizione. In questo contesto, le singole parole possono sfuggire, ma non certamente l’orientamento 주몽 시리즈 다운로드. L’obiettivo, quello di colpire l’avversario, resta predeterminato. 
 
Francesco Rutelli dice che Berlusconi è nervoso e lei, professore, afferma che il Cavaliere non ha la serenità per governare. Perché?
Noi abbiamo aperto questa campagna elettorale facendo riferimento alla nota posizione di Berlusconi, il quale assicurava che lui avrebbe garantito per Bossi. Ora il vero interrogativo è: chi garantisce per Berlusconi? Ogni volta, a fine giornata, mi trovo a sorprendermi sempre di più per le dichiarazioni che rilascia 보스베이비 더빙 다운로드.
 
Alle quali per altro Rutelli vorrebbe rispondere in un confronto televisivo. Il centrodestra rifiuta e risponde: il confronto non si fa perché è Massimo D’Alema il vero leader dell’Ulivo, non Francesco Rutelli.
Questo è un teatrino al quale siamo abituati. Berlusconi ha utilizzato questo argomento già nel ’96 con Romano Prodi e ha continuato in tutto quinquennio: alle Europee del ’99 e alle Regionali del 2000. Ma anche questo è tutto scritto nel copione suggerito ai candidati. Vorrei che qualcuno lo pubblicasse. Basterebbe leggere le pagine dedicate al candidato premier dell’Ulivo Haoxiangni download. Rutelli viene definito, lasciando la scelta ai candidati, “l’utile travestimento di turno, l’utile maschera di turno, l’utile paravento di turno, l’utile copertura di turno”. Come vede la gamma è ampia. Ma ancora: “Questo è l’ultimo travestimento della sinistra che non osa presentarsi con il suo vero volto”. Come meravigliarsi? E’ tutto già predeterminato. Sa cosa arriva a scrivere Berlusconi? “Rutelli chiede ogni giorno l’elemosina di un confronto in tv, ma non se lo è meritato” Well iPhone characters. E’ un comportamento gravissimo, come se un confronto in tv potesse essere proposto come un’elemosina.
 
Parliamo di programmi. Voi avete presentato il vostro. Quali i punti più importanti per convincere gli elettori?
Innanzitutto la volontà di tenere assieme le ragioni dell’innovazione con quelle della solidarietà e della coesione sociale. Questa è la cifra del nostro programma e della nostra azione di governo dal ’96. Questa preoccupazione si sviluppa poi all’interno dei singoli ambiti: quando, per esempio, si parla di economia e di difesa dei servizi sociali Little Star Nursery Rhymes. L’altra cifra è l’Europa. La prima scelta è l’Europa e la preoccupazione di restarci. Argomento che non mi sembra prioritario nel centrodestra. Se andiamo a guardare i conti di quello che viene chiamato il programma del Polo, ma al momento è solo un insieme di slogan, ci rendiamo conto che contrastano e mettono a rischio quel patto di stabilità che noi abbiamo sottoscritto e che ci siamo impegnati a rispettare a nome dell’Italia.
 
Tre settimane al voto. L’Ulivo punta agli indecisi e fa appello al voto utile. Ci sono margini per convincere i primi e per catturare i voti di chi è schierato con Rifondazione, i Radicali, Di Pietro o D’Antoni 다국어 폰트 다운로드?
Gli indecisi: io sento che stanno cominciando a decidere perché si rendono conto che è un voto importante. Inoltre i cittadini si rendono conto che la nostra è la proposta di una forza tranquilla, una proposta convalidata dai fatti. Per quanto riguarda le scelte terze, bisogna distinguere tra gli elettori tentati da Bertinotti, Di Pietro e Bonino e quelli che invece vanno verso D’Antoni. Questi ultimi sono una quota residuale guidata dalla nostalgia e dalla incapacità di prendere atto che la nostra democrazia è entrata in una fase più compiuta della sua storia Korean and computer 2016. Per gli altri noi pensiamo che si debbano confrontare proposte realistiche di governo. Di Pietro ed Emma Bonino, che si dicono guidati dalla stessa nostra visione bipolare, hanno poi la pretesa di raggiungere da soli il 51% degli elettori. Vogliono il bipolarismo e poi lavorano per la frammentazione. Questa è incoerenza. E nel caso di Di Pietro lui aiuta quello che definisce il principale avversario e cioè Berlusconi. Lui ha fatto una scelta che, in nome di una solitaria arroganza, mette a repentaglio quello che è il principale baluardo contro l’affermazione del berlusconismo.
 
Chiudiamo con un pronostico, Professore. Che risultato otterrà la Margherita?
Un risultato a due cifre, sapendo che le due cifre vanno da 10 a 99,99 ed escludendo, realisticamente, che sia 99,99.