Bologna – “Cofferati non è un problema ma una risorsa. Ma anche se fosse
un problema non solo un problema di Fassino ma di tutto l’Ulivo. Questa e la
fatica della politica: ricondurre la pluralita a unita. Cofferati in questo
momento rappresenta la passione. Ma bisogna che la passione sia governata
dalla ragione”.
Arturo Parisi, vicepresidente della Margherita, non teme
la “mina” Cofferati. Non parla di problema in senso negativo. Cita le
contestazioni delle assemblee, i dibattiti infuocati, le critiche: “Sono
una ricchezza per l’Ulivo e per la democrazia, ci aiutano a
crescere”.
Che significa governare la passione?
Comporre ragione
con passione. Tutti noi siamo partecipi della passione che si e vista a
Firenze. La condividiamo. Tuttavia sappiamo che questa – passione che ci
interroga e ci attraversa deve essere guidata dalla ragione. Questo e’ il
problema. Cioe, deve essere indirizzata verso un progetto che, anche se
siamo oggi opposizione, è sempre un progetto di governo.
Cofferati pero
ripete: fermate ogni confronto sulle riforme, Berlusconi e inaffidabile. Lui fa sentire quella preoccupazione che noi condividiamo. Ma noi
dobbiamo immaginare un futuro per il Paese a prescindere da Berlusconi.
Anche se nel presente e difficile alleggerirsi dalle provocazioni
costituite dall’azione di governo e dall’azione parlamentare della
maggioranza, l’Ulivo deve farsi carico del futuro. Il tema della riforma è
una scelta che abbiamo fatto sin dal ’96, quando dicemmo che il patto
relativo alle istituzioni era da stilare insieme con l’opposizione.
Sapevamo quel che dicevamo, perche la controparte che avevamo di fronte
non era diversa e neppure migliore da quella attuale, anche se non aveva
manifestato compiutamente la propria pericolosita.
E Cofferati
questo vostro “pensare al futuro” non lo capisce?
E’ come fa a non
capirlo? ma sua sua partecipazione al dibattito interno al centrosinistra
sembra farsi carico soprattutto della dimensione della preoccupazione. Noi lo ringraziamo pure di questa sollecitazione, ma sappiamo di essere
caricati di responsabilita istituzionali che dobbiamo esercitare.
Responsabilita che ci chiama a reagire alle provocazioni del presente e
nello stesso tempo a costruire il futuro. Responsabilita che oggi
Cofferati non ha. Cofferati e libero da queste responsabilita e
quindi puo svolgere con compiutezza la sua provocazione politica. Il
Cofferati sindacalista e riuscito a coniugare il rigore della rappresentanza
dei deboli assieme alla necessita del confronto e della negoziazione.
Oggi capisca la nostra fatica come noi apprezziamo il suo
contributo.
Quindi il confronto sulle riforme, secondo lei, deve
andare avanti?
Si, con le modalita che abbiamo detto: in modo
trasparente e quindi nelle sedi istituzionali, al riparo da ogni sospetto di
trattative o inciucio; con le precondizioni che abbiamo indicato e,
terzo, con un oggetto circoscritto, definito dalla natura istituzionale
della riforma.
Quindi, avanti tutta nonostante Cofferati.
No. Si vada avanti nonostante Berlusconi e nonostante questo governo
piccolo, piccolo. Ma attenzione: parlo di confronto sulle riforme non
dell’apertura di una stagione del dialogo. Sappiamo che Berlusconi e
guidato dall’intenzione di spostare l’attenzione dalle difficolta del
governo, cosi come sappiamo > che in tema di riforme istituzionali e guidato
dal progetto di definire soluzioni sulla sua misura personale. Ma vogliamo
privarlo dell’alibi che potrebbe spingerlo a approfittare della
maggioranza per procedere da solo, e vogliamo rendere visibile il
disegno unitche abbiamo per il Paese.
Confronto ad ogni costo?
L’approvazione della legge Frattini sul conflitto di interessi, nel
testo proposto come “intoccabile”, sarebbe un macigno insuperabile sulla via
del confronto.
Perche?
Nel momento in cui si propone,
con la riforma, il tema del rafforzamento dei poteri del premier, diventa
pregiudiziale che ci sia l’abbandono di un atteggiamento aggressivo e
dilatorio. Perche, se rafforziamo il premier nella stessa Costituzione,
contemporaneamente deve essere introdotto un contrappeso che affronta
il problema delle incompatibilita e delle ineleggibilita che fanno capo
al premier stesso. Riteniamo che si debba immaginare un sistema in cui
poteri forti riequilibrano poteri forti. > Un sistema istituzionale forte
in una societa forte.
Rafforzerete, intanto, il governo Berlusconi
invece di pensare a indebolirlo?
Noi non pensiamo al governo
Berlusconi, ma al governo del Paese e al governo della Repubblica, cioe il
sistema delle istituzioni nella sua interezza. Questo e un
governo debole e
prepotente, noi lavoriamo per governi forti ma delimitati dalla
legge.
Lei e amico di Prodi e ne e stato a lungo consigliere. A
Firenze, sia Moretti sia Cofferati hanno elogiato la vittoria dell’Ulivo nel
’96, e molti “pentiti” oggi rivorrebbero Prodi alla guida della coalizione.Che cosa ne pensa?
Il rimpianto, qualche volta solo ex post, che
emerge e per il progetto. Riandare a quella esperienza ci deve indurre prima
che a cercare la vittoria elettorale a ritrovare il progetto politico. Come
diceva Galileo la verita e figlia del tempo.
Ma anche lei crede
che sara Prodi il taumaturgo del centrosinistra?
Mi difendo da questo
appello prematuro. Posso solo dire che da undici giorni il 2004 è l’anno
venturo.