Diciamoci la verità: l’Unità in questi anni non ha contribuito a diffondere una cultura ulivista, anzi spesso è stata schierata legittimamente e orgogliosamente a sostegno della cultura dei partiti, del partito. Per questa ragione non mi sono quasi mai trovato d’accordo con la linea del giornale. Detto ciò per me è difficile immaginare la mia rassegna senza l’Unità. Senza il fascione rosso, senza gli editoriali di Padellaro, di Colombo e delle tante libere firme che in questa nuova Unità hanno connotato il giornale come luogo di democrazia. Per questo sono solidale con la redazione che chiede forti garazie di autonomia e indipendenza nel difficile passaggio di transizione che il giornale sta attraversando.