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20 Luglio 2012

CRISI: PARISI, PESA SU SPREAD ANCHE PERDURANTE INCERTEZZA SU REGOLE ELEZIONI FUTURE

Dice bene Monti che a spiegare l’andamento dello spread è l’incertezza del futuro quadro politico prodotto dalle prossime elezioni. Ma non sapere chi vincerà la prossima competizione elettorale è in democrazia una condizione normale. Quello che non è assolutamente normale è che a pochi mesi dalla competizione non si sappia non solo chi correrà e con quale programma ma neppure con quali regole. Non è solo il rispetto delle regole ideali di una democrazia che avrebbe dovuto spingere i capipartito a varare da tempo una nuova legge elettorale, ma il senso di responsabilità verso l’immediato e concreto interesse comune.

Visto che i capipartito sono stati costretti da tempo a concordare sul fatto che il Parlamento non può essere rieletto con il Porcellum, si chiudano allora in una stanza e non escano fin quando non hanno trovato un accordo che consenta al Parlamento di scegliere alla luce del sole. Anche lo spread ricorda che lo spettacolo di continui rinvii al quale assistiamo da quando la richiesta di tornare al Mattarellum è stata respinta nel metodo e finora sciaguratamente ignorata anche nel merito, non è ulteriormente sopportabile.