3 Giugno 2004
Citando Antonine de Saint Exupery
A margine della cerimonia di omaggio che la lista unitaria ha voluto celebrare oggi in memoria dei soldati americani morti per la,liberazione dell’Europa nel cimitero militare di Nettuno, Arturo Parisi, Presidente dell’Assemblea Federale della Margherita, ha dichiarato:
“Nella notte tra il 29 e il 30 maggio di 60 anni fa, nel pieno della guerra Antonine de Saint Exupery, l’indimenticabile autore del “Piccolo Principe” mentre era di stanza ad Alghero, in una “lettera ad un americano” che viene giustamente ricordata come il suo testamento spirituale volle lasciare traccia dei suoi sentimenti di riconoscenza verso il popolo e i soldati degli Stati Uniti con i quali aveva condiviso dagli Stati Uniti verso l’Africa del Nord un viaggio per la liberazione dell’Europa.
Parole definitive che oggi non possiamo che limitarci a ripetere.
“Amici americani, vorrei rendervi pienamente giustizia. Forse un giorno controversie più o meno gravi si innalzeranno tra noi e voi. Ogni nazione è egoista. Può darsi che la consapevolezza della vostra potenza materiale vi faccia acquisire, oggi o domani, posizioni di vantaggio che a noi sembreranno ingiustamente dannose. Può darsi che un giorno si levino tra noi e voi discussioni più o meno gravi…Ebbene, se tuttavia un giorno dovessi veder nascere nel mio cuore un qualche biasimo..questi biasimi non mi faranno mai dimenticare la nobiltà delle motivazioni di guerra del vostro popolo.
Sulla qualità della vostra natura profonda io renderò sempre testimonianza
Non è per perseguire interessi materiali che le madri degli Stati Uniti hanno offerto i loro figli. Non è per perseguire interessi materiali che questi ragazzi hanno accettato il rischio della morte. Io so, e lo dirò anche in seguiuto dentro di me, per quale crociata spirituale ciascuno di voi si è consegnato alla guerra.”
Parole definitive di un Europeo.
Parole che Saint Exupèry non potè più ripetere su questa terra neppure dentro di sè, perchè appena due mesi dopo si inabissò al largo di Cannes in quella che sarebbe stata la sua ultima missione di guerra.
Parole che a noi non resta che ripetere, recitare assieme con solennità nel momento in cuì a causa degli errori dei governanti dei nostri rispettivi Paesi rischia di essere dimenticata l’amicizia tra i nostri due popoli e il debito di riconoscenza imperituro che gli europei hanno contratto verso la democrazia americana.