Avevamo immaginato un percorso che consentisse agli elettori di
scegliere in modo nuovo il segretario nuovo di un partito nuovo. Non vorrei
che tornassimo all’antico con un candidato unico pensato come unico proprio
per sottrarre la scelta ai cittadini rendendola oggettivamente inutile.
Passare in poco più di un giorno da “tutti contro Veltroni” a ‘tutti per
Veltroni” mi sembra onestamente troppo. Son sicuro che il primo a rendersene
conto sia proprio Walter. Se c’è un modo sicuro per perpetuare le vecchie
distinzioni più che la competizione alla luce del sole tra diverse idee
politiche in campo, nelle quali ci si possa riconoscere e mescolare a
prescindere dalle provenienze, sia proprio quello di coprire le vecchie
divisioni dietro una unità di facciata attorno ad una sola candidatura.
Se c’è un modo per rendere vecchie le cose nuove è sostenere il nuovo
con appelli vecchi così come certamente vecchio è l’invito a sostenere
auspicare o addiritttura assicurare a sostegno di una candidatura l’unità di
partito, sia essa l’unità della Margherita o l’unità dei ds come oggi mi è
sembrato abbia sostenuto Fassino. La chiarezza di posizioni sulle principali
questioni politiche diventa perciò a questo punto più che un auspicio una
assoluta necessità. E’ solo a partire dalla risposta che ogni candidato darà
alle domande aperte che sarà possibile infatti riconoscersi, aggregarsi, e
mescolarsi attorno alla sua candidatura. Son sicuro che Veltroni di questo si
rende conto e, accogliendo, come mi auguro, l’invito a partecipare alla
competizione che da più parti gli viene, svolga la sua proposta per il
partito e il Paese, illustri la sua posizione sia che si tratti della
riforma della legge elettorale, sia che si faccia riferimento alla forma di
governo, sia che si discuta del rapporto tra politica ed economia.